Camminare piano per esprimere le proprie paure, Maria racconta le Impronte Lilt

Non un semplice trekking, né una banale passeggiata. Ma un vero e proprio momento terapeutico. Camminare fa bene a tutti, ma per un malato oncologico rappresenta un'attività che aiuta a sentirsi più forti e capaci di affrontare le difficoltà, fisiche e psicologiche, legate alla malattia. Per questo il Servizio Lilt di Psiconcologia del Cerion, il Centro di riabilitazione oncologica di Villa delle Rose a Firenze, ha creato nel 2018 il gruppo “Impronte Lilt”. Maria, 58 anni, operata per un carcinoma al seno, ha fatto questa esperienza e qui racconta la forza del gruppo, la bellezza della natura e il giusto ritmo che permette di fare pace con le proprie emozioni.

"Sono stata operata al seno destro: carcinoma maligno in situ. A Villa delle Rose ci sono andata quasi da subito, quando la mia percezione della realtà era come quella di un pesce in un acquario che osserva il mondo, con incertezza e paura. Lì sono stata capita e accolta. All'inizio però non avevo intuito il perché di tutti quei gruppi che mi proponevano: mi chiedevo cosa avessero a che fare la danza egiziana o lo yoga col tumore. Poi, frequentando ho percepito che mi stessero offrendo aiuto, un vero grande aiuto, la famosa mano tesa e da quel momento ho fatto di tutto: arteterapia, yoga, teatroterapia... tutti passi importanti per acquisire maggiore consapevolezza di me e di me nella malattia, cioè la stessa persona".

"La partecipazione al gruppo Impronte - continua Maria - è stata poi un'ulteriore sfida con me stessa. Amo da sempre camminare, soprattutto col mio cane, sulle colline vicino a casa. La mia meta preferita è Fiesole. Dopo la radioterapia avevo ripreso a farlo con determinazione: non mi rendevo conto che fosse in realtà una necessità di sfogo e di ricerca di un momento solo mio, durante il quale guardarmi dentro, familiarizzare con le paure, magari esplorandole, guardare alle difficoltà con pazienza. Pensavo che non sarei mai riuscita a condividere tutto questo con altri e altre, si trattava di uno spazio interiore molto individuale, quasi segreto, da proteggere. Eppure quando hanno organizzato la prima camminata di gruppo del 2021 ho desiderato da subito esserne parte, chiedendomi cosa vi avrei potuto trovare. Non mi rimaneva che tentare. Così a maggio abbiamo percorso un tratto della “Via degli Dei”, dall'Olmo a Monte Senario".

Racconta Maria: "Eravamo una quindicina, praticamente tutte donne. È stata un'esperienza di condivisione davvero intensa: nel gruppo non puoi andare al tuo passo, devi aspettare, non puoi concentrarti solo su di te, ma devi offrire spazio e condividerlo e questo era diverso dal mio camminare: si impara qualcosa di nuovo, ci si arricchisce. Camminare in gruppo mi ha stimolata, divertita, rendendomi anche più leggera. Durante il percorso abbiamo fatto piccoli esercizi pratici e fisici, anche dedicando momenti alla scrittura per esprimere emozioni e pensieri, sempre con il sostegno della psicologa. Abbiamo parlato molto insieme e inevitabilmente il discorso è caduto sulla malattia, ma ascoltare le altrui esperienze aiuta e rassicura, perché capisci che certe riflessioni non le hai solo tu, certi pensieri non appartengono solo a te".

"Sì, camminare con il gruppo Impronte mi ha dato una bella spinta, un nuovo riferimento nel rafforzarmi nella consapevolezza di quanto sia importante privilegiare ciò che mi dà gioia e ciò che più mi rende serena. E alla fine ho anche cambiato lavoro, lasciando una professione per la quale avevo a lungo studiato e per la quale mi ero molto spesa in favore di qualcosa di totalmente diverso, ma che mi fa sentire utile e mi riempie di soddisfazione. E se ci sono problemi certamente si va a camminare, da sola o in gruppo».



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