Fuoco e fiamme al Consiglio comunale di Montopoli

(foto gonews.it)

Non c'è pace a Montopoli. Dopo il Consiglio comunale di fuoco di alcune settimane fa con la revoca delle deleghe a Roberta Salvadori, anche quello di ieri è stato un incontro dai toni accesissimi con la protesta dei consiglieri comunali di opposizione.

"Siamo meravigliati di ciò che è accaduto ieri sera nel merito e nel metodo – hanno commentato il sindaco Giovanni Capecchi e il capogruppo di maggioranza Paolo Moretti -. Ci sono stati da parte di alcuni consiglieri di minoranza atteggiamenti e modi di fare non consoni alla sede istituzionale, con urla, schiamazzi e mancato rispetto dei tempi di risposta. A questo si aggiunge l'insolita uscita dall'aula dei consiglieri di minoranza in occasione della votazione di una mozione presentata proprio da una delle liste di opposizione. Atteggiamenti di questo tipo vanno a scapito della chiarezza del dibattito e quindi della capacità di comprensione e informazione dei cittadini. Comportamenti più adatti a un dibattito da osteria che a una seduta consiliare".

La seduta di ieri si è accesa particolarmente in occasione della discussione di due interrogazioni in merito alla vicenda della chiusura del plesso scolastico di Marti a cui hanno dato risposta il sindaco e l'assessore Alessandro Varallo. L'opposizione ritiene che ci sia conflitto di interesse perché l'incarico di controllo sismico delle scuole riguarda il marito dell'assessore Cristina Scali, professionista che ha avuto un incarico (mai espletato) nei primi anni 2000, quando la giunta e l'assessore Scali non era in carica.

Durante la seduta è stato chiarito sia dal sindaco che dall'assessore Varallo che l'incarico a cui fa riferimento l'interrogazione presentata dal gruppo “Montopoli per il cambiamento” è una rimodulazione di un incarico assegnato nel 2002.

"Se qualcuno ritiene che ci siano profili da approfondire da un punto di vista legale, lo invitiamo a fare ricorso alle metodologie opportune; altrimenti si smetta di fare illazioni infondate e accuse scomposte", affermano.

Per quel che riguarda invece la chiusura della scuola primaria di Marti, l'assessore ai lavori pubblici Alessandro Varallo ha risposto alle interrogazioni facendo il punto della situazione. "Da sempre l'amministrazione – ha sottolineato Varallo - ha come obiettivo il mantenimento della scuola primaria di Marti. Con una delibera di giunta è stato approvato lo studio di fattibilità ed è stato richiesto un contributo di 400 mila euro alla Regione Toscana. Nel frattempo è stato disposto un incarico per la redazione de progetto definitivo per la scuola per una più esatta definizione dei lavori da svolgere e degli importi dell’intervento".

Il gruppo consiliare della Lega replica in un lungo comunicato: "Se dal 2002 in cui si erano avviate le prime indagini, le avessero poi portate avanti senza indugio e senza aspettare che arrivassero bandi a cui accedere per poter procedere, visto oltretutto che almeno 16.000 euro erano congelati in bilancio dal 2002 proprio per questo tipo di indagine, forse oggi non sarebbero "caduti dal pero". E’ dal 2008 che esistono norme, procedure e linee guida precise ed è inutile che si dica che le norme son cambiate di continuo perché, in realtà, tra un cambio e l’altro, peraltro non sostanziale, sono intercorsi molti anni. C'è poco da interpretare e se abbiamo messo in risalto l'incapacità programmatica e governativa di questa amministrazione è la conseguenza dovuta all'evidenza".

In tutto ciò si è votato anche per la richiesta del consigliere e medico di famiglia Massimo Tesi, di cui vi avevamo parlato da questa parte. "Soltanto una fredda e laconica dichiarazione di voto di astensione della maggioranza che di fatto avrebbe reso palese un voto che doveva essere segreto, trattandosi di persone. Anzi, nel corso della discussione il Sindaco stesso mi ha redarguito che non avrei dovuto scrivere quei post. Se non fosse per dovere istituzionale e rispetto nei confronti delle 900 persone che mi hanno votato, mi verrebbe da dimettermi, tanta è la nausea che queste persone fanno venire, ma siccome farebbe loro troppo piacere io resto a testimonianza delle loro bassezze", commenta Tesi dopo il fallimento dell'iniziativa personale.

 



Tutte le notizie di Montopoli in Val d'Arno

<< Indietro

torna a inizio pagina