Amici del Padule replica a Consorzio: "Serve una pianificazione"

Ringraziamo il Presidente del Consorzio per la risposta fornita a seguito del nostro comunicato, nel quale denunciavamo l'omissione (reiterata) di alcuni elementari interventi di gestione ordinaria della Riserva Naturale, ed in particolare dell'area delle Morette, la sola di proprietà pubblica e di accesso libero. Il Presidente ribadisce (lo aveva fatto anche alcuni mesi fa) che la gestione delle aree protette non gli compete. E aggiunge che, invece di lamentarci pubblicamente del fatto che nessuno si occupa dell'area protetta, avremmo fatto bene a rivolgerci a lui, che avrebbe "correttamente veicolato" le nostre istanze a chi di dovere.

Lo avevamo già scritto, ma dobbiamo ripeterci: tutto questo conferma la totale assenza di una gestione della sola area del Padule di Fucecchio dove per legge le finalità sono di protezione e dove la presenza di una proprietà demaniale consente il libero accesso di tutti i cittadini (sia pure con tutte le limitazioni necessarie a non danneggiare la fauna).

Noi non abbiamo mosso alcuna critica al Consorzio, perché non abbiamo le competenze per valutare i lavori che sono stati effettuati (peraltro in aree in gran parte private e non accessibili) e perchè per noi vale il principio di presunzione di correttezza e di competenza. Quello che abbiamo detto è che non è ammissibile che nel momento in cui si spendono 2 milioni di Euro, non si trovino, da parte del soggetto gestore dell'area protetta, cioè la Regione Toscana (noi la chiamiamo per nome), poche migliaia di Euro per compiere piccole opere - queste davvero sotto gli occhi di tutti – la cui omissione pregiudica la sosta degli uccelli e la visibilità degli animali da parte dei visitatori nell'area Le Morette.

Vogliamo quindi ribadire che le aree protette, specie se di così elevato valore, si gestiscono, non per effetto di casuali segnalazioni "correttamente veicolate", ma sulla base di una pianificazione redatta da persone qualificate e competenti, come è accaduto fino ad alcuni anni fa, quando tale attività era svolta da personale tecnico della Provincia di Pistoia, del Consorzio di Bonifica e del Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio (noi ce lo ricordiamo bene perché molti di noi già allora svolgevano volontariato a favore della Riserva Naturale).

Cosa ci sia di pretestuoso in questa nostra posizione non lo sappiamo e ci dispiace assai che ci sia mossa questa accusa. Avremmo preferito incontrare una sintonia sul proposito da noi auspicato di trovare una soluzione a quanto abbiamo sollevato. Perché non ci arrendiamo al fatto che per vedere garantito un servizio pubblico, importante e previsto per legge, si debba andare a bussare alla porta di qualcuno.

 

 

Il Consiglio Direttivo dell'associazione Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità



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