"La Biblioteca Universitaria di Pisa sarà smantellata": la denuncia dei lavoratori

"La situazione della Biblioteca Universitaria di Pisa (BUP) è tristemente nota da tempo: dopo il terremoto del 29 maggio 2012 che ha danneggiato il palazzo della Sapienza dove era ospitata dal 1823, il suo fondo librario ha subito fra 2012 e 2016 un primo drammatico smembramento su tre diversi luoghi, tra Pisa e Lucca (Archivio di Stato)".

E' l'allarme lanciato da attiviste e attivisti toscani di Mi Riconosci?.

"Dopo quasi dieci anni e innumerevoli sforzi da parte del direttore Daniele Cianchi e di realtà varie, come l’associazione “Amici della BUP”, con tanto di recente appello al Presidente Mattarella e un’interrogazione parlamentare in data 16 novembre, ad oggi continua a mancare la volontà di trovare una soluzione al problema, individuando degli spazi idonei alla conservazione dei materiali. A ottobre parte dei libri ricoverati in un deposito pisano a San Frediano, a causa di lavori definiti 'di somma urgenza' sono stati spostati a Piacenza. Nonostante gli appelli rivolti alle Istituzioni culturali della città, tra cui uffici periferici del MiC, Comune e Università, nessuno ha dato disponibilità effettiva per il ricollocamento dei volumi che ormai da due mesi a questa parte giacciono in Emilia Romagna.

Adesso, come chiarito nell’ultima CUT (conferenza Università-Territorio), tenutasi tra Università e città ospitante lo scorso 26 novembre, è emerso che anche il materiale presso l’Archivio di Lucca, consistente nel fondo più antico e più consultato dall’utenza, dovrà essere dislocato, rendendo così impossibile la sua consultazione.

Nonostante i circa 3 milioni di euro stanziati a partire dal 2014 per la ristrutturazione dei locali della Sapienza, non si è arrivati ad una soluzione reale del problema, trasformando de facto la “nuova” Sapienza in esclusiva vetrina del rettorato, coi suoi 700 mila volumi, i 1400 manoscritti, le 7000 cinquecentine e i 162 incunaboli fuori; letteralmente alla porta.

La vicenda, purtroppo eclatante per gravità, è l’ennesima dimostrazione e conferma della totale mancanza di prospettiva da parte del Ministero, che continua a non fare nulla, a Pisa come altrove, per recuperare spazi fruibili dalla cittadinanza per lo studio. A tutto si aggiunge la mancata organizzazione di concorsi o distribuzione di fondi volti all’assunzione di personale specializzato che possa rendere consultabile tali materiali. Così il consigliere comunale di Diritti in Comune, Ciccio Auletta, ha denunciato: 'A Pisa, nonostante Università e scuole di eccellenza, la cultura si smantella nel silenzio generale'.

Le attiviste e gli attivisti di Mi Riconosci? chiedono al Governo misure che impediscano lo smantellamento del fondo e che rendano possibile il ricollocamento della Biblioteca universitaria sul territorio. Gli abitanti della nostra regione sono da troppo tempo privati di un ricco patrimonio della memoria locale, così come di un luogo di studio, ricerca e confronto".

 

Fonte: Ufficio Stampa



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