"Una donna al Quirinale”, tavola rotonda sulla campagna Aidda

Antonella Giachetti

All'Italia serve una svolta rosa con l'elezione di una donna a Presidente della Repubblica. A chiederla è Aidda, l’associazione italiana che valorizza e sostiene l’imprenditoria al femminile, che per giovedì 20 gennaio alle 18.30 ha organizzato una tavola rotonda on line dal titolo “Una donna al Quirinale”.

A confrontarsi saranno la “padrona di casa” Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda; Linda Laura Sabbadini, chair di Women20, uno degli engagement group dell’ultimo G20; Paola Balducci, docente dell'università Luiss e già componente del Consiglio superiore della magistratura (Csm); Elisabetta Fabri, presidentessa e amministratrice delegata del gruppo Starhotels; Grazia Francescato, leader ambientalista e in precedenza parlamentare; Agnese Pini, direttrice del quotidiano La Nazione, media partner dell’iniziativa.

“Una donna al Quirinale”, non a caso, è il titolo della campagna lanciata a dicembre da Aidda, dalla quale è partita una petizione online che ha raggiunto quasi 2.500 firme con l’adesione di alcune importanti figure del mondo della cultura, della politica e delle istituzioni. “È la dimostrazione – commenta Antonella Giachetti, presidente dell’associazione – che i tempi sono maturi per una svolta epocale per l’Italia: eleggere una donna nel ruolo più prestigioso, quello che rappresenta l’unità nazionale. Quale momento migliore, se non quello di grande trasformazione che ci apprestiamo a vivere. L’emergenza Covid, infatti, ha impresso modificazioni potenti per cui niente sarà più come prima – prosegue Giachetti – e mai come adesso sarà inevitabile e necessario rompere i vecchi paradigmi e ripartire con slancio verso il futuro. A breve termine, si presenteranno davanti a noi le delicate sfide imposte dalla transizione economica e sociale. Per superarle nel migliore dei modi sarebbe essenziale riportare al centro della vita pubblica valori femminili come la sensibilità e la ‘cura’, valore che dovrebbe assumere una dimensione pubblica e non dovrebbe essere più relegato nella sola dimensione privata, cura quale responsabilità per il Paese e soprattutto per gli esseri umani dopo un periodo di grandi e dolorose prove.

“Avere per la prima volta una donna al Quirinale – conclude – costituirebbe un messaggio fondamentale anche per le nuove generazioni, per far sapere a tutte le ragazze e i ragazzi che si stanno impegnando a portare avanti battaglie per l’inclusione e la sostenibilità che nessuno dei loro sforzi è stato inutile. Nemmeno questo lo sarà dal momento che, comunque vada, avremo lasciato semi importanti da raccogliere tra sette anni, alla fine del prossimo mandato”.

Fonte: Ufficio Stampa



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