Elezioni Pistoia 2022, il polo progressista candida Francesco Branchetti

Cinquantotto anni, una folta barba, un sorriso aperto, una naturale bonomia e un ragionare calmo e amichevole: è Francesco Branchetti, infermiere coordinatore della Medicina 1 setting B dell’ospedale S. Jacopo di Pistoia, laureato in Scienze infermieristiche ma anche in Pedagogia e Psicologia, il candidato a sindaco per il Comune di Pistoia del polo progressista ed ecologista composto da Sinistra Civica Ecologista, Verdi – Europa Verde, Sinistra Italiana, Articolo Uno, Rifondazione Comunista.

Il neo candidato ha scelto Piazza Giovanni XXIII, di fronte al fregio robbiano e a due passi dal cantiere irrisolto dell’area ex Ceppo, per ufficializzare la sua candidatura, con una modalità inusuale e scegliendo di farlo “in un luogo rigorosamente pubblico, all’aperto, per me molto simbolico e per la città molto importante, incontrando prima di tutto un gruppo di cittadini perché è con i cittadini che intendo tenere un rapporto stretto e continuativo”.

La presentazione è stata introdotta da un breve intervento di Domenico Gallo, pistoiese di adozione, da sempre impegnato nel movimento per la pace. A testimoniare la necessità di un legame tra le proposte politiche locali e uno sguardo al mondo, alla priorità di un impegno attivo per rappresentare e promuovere le ragioni della pace e del disarmo.

Nel presentare Branchetti, le forze politiche progressiste ed ecologiste hanno riaffermato l’importanza di avanzare, unitariamente una candidatura a sindaco civica, indipendente, all’insegna dell’impegno sociale di chi vuole prendersi cura della città e di tutte e tutti coloro che la abitano.

Sottolineando che l’annuncio di oggi segna l’avvio di un progetto aperto, interessato al confronto con tutte le energie civiche e politiche del mondo progressista pistoiese, per costruire la più ampia convergenza intorno alla candidatura di Branchetti e a precise proposte programmatiche.

“Credo – ha spiegato Francesco Branchetti - nella politica come servizio, non come esercizio del potere. Il mio sindaco ideale è quello che sta tra le persone, non per coltivare il proprio consenso ma per ricostruire il legame tra la città, gli spazi pubblici e i cittadini, la partecipazione alla vita democratica, la solidarietà che nasce dal sentirsi parte di una comunità. Per una politica che sta dalla parte di chi è più fragile. In tutti i sensi, non soltanto per la propria salute. E per farlo è necessario volare alto, perché è osservandole dall’alto che le cose si vedono meglio e che si è più capaci di calarsi nelle situazioni specifiche, partecipare ai bisogni e alle richieste delle persone. Per affrontare ogni decisione amministrativa nel quadro di una visione complessiva che punti a fare di Pistoia una città pubblica, sostenibile, meno diseguale e più giusta”.

Così ha annunciato che la sua sarà una campagna elettorale non certo faraonica e dispendiosa, ma in cui cercherà il contatto diretto con i cittadini, a Pistoia come nei tanti paesi del vasto territorio comunale, con attenzione ai problemi e alle potenzialità della città ma anche delle comunità più lontane dal centro.

“Il sindaco – ha concluso – non è un erogatore di servizi. Asfaltare strade e riparare buche non dovrebbe essere un evento straordinario e spesso è compito dei soli tecnici. Io vorrei riportare le persone ad impadronirsi dei propri sogni come quello di vivere in una città aperta, capace di essere a misura di bambino, di far leva su scuola e istruzione. Credo che puntare sull’ambiente significhi considerare, prima di compierle, la sostenibilità delle scelte in ogni campo, dall’urbanistica alla viabilità, alla cultura, alla cura, alla pratica sportiva, dalla gestione dei rifiuti, allo sviluppo economico e alle opportunità di lavoro. Dobbiamo domandarci quali effetti avranno, tra dieci o trent’anni, le decisioni che prendiamo oggi. Solo con pensieri lunghi possiamo riuscire a dare a Pistoia e ai pistoiesi un buon futuro”.



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