Nessuna dichiarazione in 5 anni: nei guai diving evasore totale a Grosseto

Oltre mezzo milione di euro di ricavi non dichiarati, con connesse violazioni IVA e IRAP per oltre 150mila euro


Le Fiamme Gialle hanno individuato un esercente l’attività di diving, corsi sub e gite in barca, operante nella costa maremmana, che, già ad un primo screening patrimoniale, risultava non dichiarare nulla negli anni precedenti il Covid.

Peraltro, a carico del soggetto erano pervenute segnalazioni di cittadini, anche stranieri, che avevano riferito di aver fruito di servizi senza che venisse loro rilasciato scontrino o ricevuta fiscale.

L’attività di approfondimento è quindi proseguita con l’avvio di un articolato controllo fiscale nei confronti del soggetto, all’esito del quale i finanzieri hanno ricostruito la totale assenza dichiarazioni dei redditi nell’ultimo decennio, con oltre mezzo milione di euro di ricavi non dichiarati, con connesse violazioni IVA e IRAP per oltre 150.000 euro.

Dagli accertamenti finanziari e bancari è in particolare emerso come l’evasore totale avesse la disponibilità di diversi conti bancari, ove i militari hanno ricostruito diverse centinaia di operazioni di movimentazioni finanziarie per le quali il soggetto non ha fornito alcuna giustificazione, riconducendole quindi a ricavi “in nero” dell’attività imprenditoriale.

Inoltre, è emerso come il diving fornisse ai clienti una sorta di “servizio turistico integrato”, poiché oltre a gite in barca, immersioni, corsi sub, dava la disponibilità di alloggiare, sempre “in nero”, presso immobili di sua proprietà; a tal proposito sono stati pure contestati 17.000,00 euro di affitti occultati al fisco.

Per la ricostruzione del giro d’affari le Fiamme Gialle hanno utilizzato anche le certificazioni covid dei clienti rintracciate nella scarna documentazione individuata presso l’impresa; inviati quindi oltre 100 questionari, ai quali i destinatari hanno risposto di aver fruito di vari servizi ed aver pagato senza ricevere alcun documento fiscale.

Per concludere, nell’attività è stato scoperto l’impiego di lavoratori (barcaioli, assistenti per le attività in mare, ecc.) assunti “in nero”, con una paga giornaliera di circa 30-40 euro, in totale spregio della normativa giuslavoristica e fiscale.



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