Non può vedere il figlio da tre anni, Siena con Ivan Marino: "Lo Stato lo tuteli"

Sta facendo notizia la storia del senese Ivan Marino, è intervenuto anche il sindaco di Siena Luigi De Mossi. Marino era sposato con una donna di origini armene. Tre anni fa la compagna partì per una vacanza in Armenia assieme al figlio, nato dal matrimonio con Marino. Per volere della madre il bambino non ha più fatto ritorno in Italia, è rimasto in Armenia e Marino non può vederlo da tre anni. Il giudice armeno non gli riconosce i diritti paterni ma solo i doveri economici.

Il 2 marzo 2020 è arrivata la sentenza di separazione del Tribunale di Siena ed è avvenuto il collocamento del minore a Siena presso il padre con affidamento esclusivo e la concessione di visite protette alla madre.

Al bambino è stata anche data la cittadinanza armena senza interpellare il padre, appena dopo venti giorni dall’inizio del trattenimento illecito. In Armenia Ivan Marino non ha sostanzialmente diritti e non è stata riconosciuta, per motivi insostenibili, la sentenza di separazione italiana che colloca il bambino presso di lui, mentre i giudici armeni pronunciano solo restrittivamente verso il padre.

Ivan Marino ha già informato le istituzioni: il Consolato italiano in Armenia, l’Ambasciata d’Italia in Armenia, l’Autorità Centrale Italiana, il Ministero Giustizia e il Ministero degli Esteri, oltre alla Presidenza della Repubblica e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Interessate anche la Presidenza del Parlamento Europeo e l’Autorità Centrale armena, anche attraverso il legale armeno.

Le istituzioni non hanno posto in essere interventi a favore di Ivan Marino e del figlio, al più hanno fatto sapere che seguono in caso con attenzione e che non possono ingerirsi nelle decisioni della magistratura armena, cosa naturalmente mai chiesta.

“Lo Stato deve avere la forza di tutelare i propri cittadini e Ivan Marino è uno di questi”. Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi oggi, mercoledì 20 aprile, durante la conferenza stampa in Sala delle Lupe di palazzo Pubblico a Siena sulla vicenda del minore sottratto a Ivan Marino, cittadino italiano residente a Siena.

“Si tratta – ha proseguito il sindaco – di una vicenda che la città vuole far sua: Siena è storicamente esempio di accoglienza e Ivan Marino, residente nella nostra città, ha tutti i diritti a far crescere il proprio figlio a Siena, esempio di civiltà e di diritti tutelati. Per questo ci impegniamo in prima persona e come Comune di Siena in questa annosa vicenda, che si trascina già da troppo tempo e che oltretutto interessa un minore”.

Il sindaco De Mossi ha parlato della vicenda assieme al legale di Marino, Irene Margherita Gonnelli e alla presenza dello stesso Marino. Presenti alla conferenza stampa anche l’assessore al sociale del Comune di Siena Francesca Appolloni e il consigliere comunale Maria Concetta Raponi che si è interessata direttamente alla vicenda, anche attraverso una mozione da lei presentata e approvata dal consiglio comunale.

Il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha già interessato Benedetto Della Vedova, sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha dato la propria disponibilità a interessarsi della vicenda. Inoltre il primo cittadino continuerà la sua opera di sensibilizzazione verso il governo sulla vicenda del cittadino residente a Siena.

 



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