Dall'Empolese al Cuoio, imprenditori contro Franchi: "Famiglia e lavoro non sono inconciliabili"

Francesco Lapi (a sinistra) e Simone Terreni

Terreni e Lapi rispondono alla nota imprenditrice e stilista, che aveva detto: "Assumo solo donne 'anta' perché hanno già fatto figli"


Non si è ancora spenta l'eco delle affermazioni di Elisabetta Franchi, celebre imprenditrice e stilista nel mondo della Moda: “Assumo solo donne 'anta' perché hanno già fatto figli”, aveva detto la titolare dell'omonimo band.

Anche la Toscana e i suoi imprenditori, a prescindere dal loro settore di attività, sono stati raggiunti dall'onda lunga delle polemiche, schierandosi decisamente contro l'ideologia delineata da Franchi.

Simone Terreni, imprenditore nel settore Digitale e managing director dalla VoipVoice di Montelupo Fiorentino, in un post su Facebook ha duramente criticato la stilista.

"Fino a due giorni fa – ammette Terreni – non la conoscevo. Lei opera nel settore della Moda che, ahimè, non seguo molto. In poche ore però mi sono arrivati molti messaggi e sono stato taggato in vari post dove si parlava di lei. Mi si chiedeva un’opinione in merito a una sua intervista che ha suscitato un vespaio, ed è finita su tutti i social e tutti i media. In essa affermava, fiera e spavalda, che per certi ruoli dirigenziali preferiva assumere uomini, perché una donna giovane può rimanere incinta e creare un danno all’azienda se resta assente per un lungo periodo. E se assumeva donne le prendeva negli ‘anta’.

Dice testuale: “Se dovevano far figli o sposarsi lo avevano già fatto e quindi io le prendo che hanno fatto tutti i giri di boa, sono al mio fianco e lavorano h24.”

Qualche settimana fa – ricorda – era toccato a me finire su tutti i social e su tutti i giornali per una vicenda opposta alla sua: una ragazza incinta era venuta a colloquio da me ‘confessando’ con timore la sua gravidanza e io l’ho assunta lo stesso. Non entro nel merito delle sue affermazioni discriminatorie che si commentano da sole. Le faccio rilevare che se effettivamente si fosse comportata così sarebbe semplicemente fuori legge.

C’è però una cosa non mi torna. Lei si definisce Imprenditrice. Io però non mi sento suo collega. Proprio no! Lei non è un’imprenditrice, ma una donna d’affari, abituata ad avere le persone al suo servizio H24. Un imprenditore invece è al servizio dei propri collaboratori e non viceversa. Un imprenditore assume le persone in base alle capacità e alle competenze e non in base al sesso o all’età. Un imprenditore sa pianificare e non teme di perdere una collaboratrice per qualche mese. Un imprenditore crea una squadra di persone, non un’azienda piramidale. Un imprenditore non ha paura di una gravidanza ma è felice se con la sua azienda aiuta giovani madri e giovani padri a dare la vita a delle creature. Perché un bambino, lo ridico, non può mai essere un problema”.

Infine, Terreni conclude che gli piacerebbe fare un incontro pubblico con Franchi, dove possa avvenire un confronto tra le due opposte visioni della figura imprenditoriale. “Sarebbe davvero interessante se uno di questi giornalisti, che hanno parlato prima di me e poi di lei, lo organizzasse”.

Francesco Lapi: "Gravidanza e famiglia diritti di ogni donna"

"Care bambine, ragazze e giovani donne, questa è una lettera aperte che si rivolge a voi".

Inizia così il post su Facebook di Francesco Lapi, responsabile Progetto Giovani Lapi Group, operante nella zona del Cuoio.

"Stanno rimbalzando sul web in questi giorni - continua il post - le dichiarazioni di Elisabetta Franchi, nota imprenditrice del settore moda, sulla sua visione di lavoro e sul ruolo delle donne in azienda. Nel suo discorso ha affermato che 'quando metti una donna in una carica molto importante poi non ti puoi permettere di non vederla arrivare per due anni perché quella posizione è scoperta'. La gravidanza e il diritto di ogni donna ad avere una famiglia sembrerebbero agli occhi di questa persona inconciliabili col lavoro. Per Elisabetta Franchi i ruoli di responsabilità sono preferibilmente affidabili a uomini, oppure a donne 'anta' che 'se dovevano far figli o sposarsi lo avevano già fatto'. Dice testualmente: 'Io le prendo che hanno fatto tutti i giri di boa, sono al mio fianco e lavorano h24'.

Un condensato di tutto ciò che nel Gruppo Lapi non è mai esistito - tiene a specificare - e parlo di una holding che ha già superato i 70 anni. Questo non per pavoneggiarsi sull’onda di una polemica mediatica, ma per far capire alle giovani donne che esiste anche un altro tipo di azienda: un’organizzazione di persone consapevoli del ruolo fondamentale che ognuno può avere, a prescindere dal suo genere. Un’azienda per noi di Lapi Group è una squadra dove ognuno porta il suo contributo. In questo sistema di forze e condivisione, la famiglia non è un problema da risolvere o addirittura un deficit che può diventare motivo di discriminazione.

Le nostre aziende, e come noi tante altre, cercano di favorire la conciliazione di lavoro ed esigenze familiari.
Non vi sarà mai chiesto ad un colloquio se siete sposate, fidanzate o che intenzioni avete per il vostro futuro personale. Quello che contano sono le competenze, la preparazione, la volontà, il carattere. Ragazze, purtroppo in Italia esistono molte Elisabetta Franchi, non possiamo negarlo, ma ci sono anche realtà serie che rispettano le regole, le diversità, le pari opportunità.

Il nostro Progetto Giovani - conclude Lapi - ha da sempre parlato alle nuove generazioni del nostro territorio, cercando di trasmettere loro valori positivi e nuovi stimoli per crescere. Non potevamo quindi far finta di niente e tacere. Non abbiate paura di raggiungere tutti i vostri obiettivi, sia personali che professionali. Il futuro vi aspetta!"



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