Cori contro i tifosi viola e offese a Firenze: il peggio di Fiorentina-Juve

Ieri si è disputata allo stadio Artemio Franchi di Firenze la partita Fiorentina-Juventus, quinta giornata di serie A, terminata 1-1. Il giorno seguente, oggi, sta facendo discutere un coro proveniente dal settore dello stadio che ospitava circa un migliaio di sostenitori della squadra bianconera in trasferta. "I viola non sono italiani, ma una massa di ebrei" o ancora "il viola è il colore che odio, il colore che odio di più, sterilizziamo le donne, così non ne nascono più". Queste le parole del coro emerso dopo la diffusione di un video sui social.

Segnalata inoltre la presenza di un uomo e un ragazzino che indossavano una maglia e una sciarpa del Liverpool, nel parterre di curva Ferrovia. Il ricordo nell'ambiente juventino è andato alla tragedia dell'Heysel del 1985 e dunque gli steward, come da regolamento, hanno fatto togliere ai due i simboli del club inglese.

Non sono però le uniche questioni nate nel post partita. L'altra è legata ai commenti di Sergio Vessicchio, giornalista e direttore di tuttojuve.net, contro il quale il sindaco di Firenze Dario Nardella ha annunciato provvedimenti dal punto di vista legale dopo le ultime affermazioni e come già successo in passato.

"Con il Comune di Firenze abbiamo già avviato l’azione legale per difendere il nome e l’immagine di Firenze e dei fiorentini dalle ripetute diffamazioni di questo signore" afferma su facebook il sindaco Nardella. "Faremo una nuova azione risarcitoria di fronte a questi ennesimi insulti e con i soldi che dovrà darci pagheremo la retta delle scuole calcio ai bambini della nostra città che non se la possono permettere. Il tifo e il giornalismo sono un cosa, le offese gratuite e la violenza verbale sono ben altro e noi non le lasciamo passare".

"Frasi vergognose e inaccettabili. Lo dico da donna e da ebrea". Così Sara Funaro assessora del Comune di Firenze al welfare, sanità e pari opportunità, commentando le frasi del coro. "Quelli non sono tifosi, lo sport è disciplina e rispetto: chi ha intonato quei cori deve essere individuato e punito. La nostra memoria e le donne devono essere rispettate".

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