Infarto all'Isola d'Elba, 70enne salvato dai soccorritori: "Grazie a loro posso tornare a casa"

I dottori D'Ubaldo e Picchi con il paziente

Il messaggio dell'infermiere che ha effettuato il soccorso: "La presenza capillare dei defibrillatori è fondamentale". L'intervento ha visto in campo la sinergia tra le Asl sud est e nord ovest


I dottori D'Ubaldo e Picchi con il paziente

Un uomo di 70 anni é stato colpito da infarto la mattina del 23 agosto a Cavo, sull’Isola d’Elba. Sul posto sono giunti i sanitari della Pubblica Assistenza di Capoliveri e i volontari della Croce Azzurra di Cavo. Il paziente è stato prima rianimato e poi affidato alle cure del personale a bordo dell’Elisoccorso Pegaso 2 giunto sul campo di Rio Marina: l’uomo è stato poi trasferito in ospedale a Grosseto, dove è stato curato nel reparto di Cardiologia per alcuni giorni e poi dimesso.

L'infermiere Iacopo Bracciotti con il team elbano

"È stato un intervento impegnativo – spiega Iacopo Bracciotti, infermiere dell’ambulanza che ha effettuato il soccorso –. Mi trovavo nella sede della Pubblica Assistenza di Capoliveri, insieme ai volontari dell’associazione. Siamo stati avvisati dalla Centrale 118 di un uomo con un forte dolore al petto a Cavo. Con i volontari della Croce Azzurra di Cavo, arrivati sul posto, abbiamo concordato di trovarci a metà strada. Quando è arrivata l’ambulanza ho effettuato al paziente un elettrocardiogramma, inviato anche in Centrale che confermava l’infarto in corso. A quel punto, mentre aspettavamo l’arrivo del Pegaso e in teleconsulto con la Cardiologia di Grosseto, ho iniziato la terapia condividendo ogni passaggio all’uomo, sofferente ma cosciente. Quando ha perso conoscenza ho subito attivato il defibrillatore e per fortuna il cuore ha ricominciato a battere, prima di partire con Pegaso verso il Misericordia di Grosseto. Al di là della capacità professionale dei soccorritori - è il messaggio che lancia Bracciotti - fondamentale è la presenza capillare di defibrillatori automatici che permette di stabilizzare le condizioni e salvare i pazienti".

"È il nostro lavoro e situazioni come queste costituiscono la quotidianità, con risultati garantiti quando intervengono professionisti competenti come quelli intervenuti all’isola d’Elba" dichiara Giovanni Sbrana, medico in turno su Pegaso 2. "È stata una situazione emblematica – sottolinea Andrea Picchi, responsabile del Laboratorio di Emodinamica della Cardiologia dell’ospedale Misericordia – nel quale la presa in cura territoriale pronta ed efficace ci ha permesso di effettuare la terapia in tempi rapidi e garantire al paziente un decorso ospedaliero regolare e privo di complicanze". "La nostra collaborazione con l’Azienda Usl Toscana sud est nelle isole e nelle altre zone di confine - evidenzia il responsabile della Centrale Operativa 118 di Livorno-Pisa della Asl Toscana nord ovest Dario Bitonti – è ormai consolidata. Spesso ci troviamo, infatti, a gestire insieme situazioni complesse come questa capitata all'Elba".

"Sono stati tutti bravissimi e competenti – ha voluto ringraziare i sanitari il 70 enne al momento della dimissione dall'ospedale –, grazie a loro ora posso tornare a casa".

Fonte: Azienda USL Toscana Sud Est - Ufficio stampa



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