Visita del Cardinale Simoni alla Pieve di Campi Bisenzio per la preghiera per la pace

Nel giorno dedicato alla festa dell’Esaltazione della Santa Croce, grande festa a Campi per la visita del Cardinale Simoni, il quale ha visitato la Parrocchia di Santo Stefano accolto dal Parroco don Marco Fagotti e da grande concorso di popolo.

Il venerato porporato originario dell’Albania è conosciuto in tutto il mondo per la sua straordinaria vita di fedeltà vissuta alla luce del Vangelo. Confessore della fede, che ingiustamente ha portato la croce della sofferenza subendo 28 anni tra prigionia e lavori forzati nei campi di concentramento, nelle miniere e nelle fogne di Scutari durante gli anni duri del Regime Albanese con a capo il dittatore Enver Hoxha.

Papa Francesco nel 2014 ascoltando nella cattedrale di Tirana durante un viaggio pastorale in Albania la testimonianza di don Ernest, ultimo testimone vivente della persecuzione della “Chiesa del Silenzio di Albania”, si commosse fino alle lacrime definendo il sacerdote “Martire Vivente”. Il Pontefice nel 2016 riveste della porpora cardinalizia l’anziano sacerdote del nord di Albania, annoverandolo nel Collegio Cardinalizio, assegnandogli nell’Urbe la Diaconia di Santa Maria alla Scala, dopo qualche mese si trasferisce presso l’Arcidiocesi di Firenze accolto dal Cardinale Giuseppe Betori.

Il presule ha presieduto la Santa Messa animata dalla Corale Parrocchiale e concelebrata dal Pievano e da don Bledar Xhuli sacerdote di origine albanese, il quale giunse a Firenze all’età di 16 anni nel 1993 dopo essere sbarcato in Puglia per cercare fortuna in Italia, dove fu accolto da un sacerdote del centro del capoluogo toscano. Dopo essere stato caritativamente accolto, intraprese gli studi, trovò un lavoro, ricevette il sacramento del battesimo e dopo un cammino di discernimento è stato ordinato sacerdote, ora parroco della Chiesa di Santa Maria a Campi e da pochi giorni nominato dall’Arcivescovo di Firenze suo vicario episcopale per la pastorale.

Al termine della Celebrazione Eucaristica, Sua Eminenza si è recato nella cappella della Pieve dove è custodito da secoli l’antico “Crocifisso Miracoloso” a cui i campigiani sono fortemente legati; opera lignea del secolo XIV, che nell’annuale festa è stato straordinariamente esposto a pubblica venerazione fino alla Solennità di Cristo Re Sommo Sacerdote.

Emozionante vedere il Cardinale in ginocchio raccolto in preghiera commosso e attento, nel vedere l’ottocentesco marchingegno che ha fatto scorrere la parete lignea, che custodisce all’interno il pregevole Crocifisso a cui la tradizione attribuisce poteri miracolosi, che in pochi minuti è stato possibile ammirare in tutto il suo splendore.

“Ringrazio il Signore per avermi condotto quest’oggi a Campi Bisenzio, dove il popolo con viva fede, devozione e calore è accorso numeroso - ha affermato il cardinale - rispondendo all’iniziativa e all’appello di preghiera di tutte le conferenze episcopali europee, per pregare in particolar modo in questo giorno per l’implorata pace nel mondo ai piedi dell’antico Crocifisso qui venerato nei secoli da tanti fedeli che si sono raccomandati a Lui con la preghiera e che con la loro fede viva ed autentica, sono stati esauditi con grazie speciali e doni celesti. Noi pellegrini in questo mondo, guardiamo al calvario, alla Santa Croce e a Gesù che gronda il suo sangue per noi ‘O CRUX, AVE SPES UNICA”! Si, la Croce sia la nostra unica speranza, poiché solo nella comprensione del mistero della Passione di Gesù, possiamo trovare il senso pieno e profondo alla nostra fede e al sacrificio di Cristo che ci ha liberato dalla schiavitù del peccato e del male. Soffermiamoci sulla morte del Divin Maestro; San Matteo nel Vangelo ben racconta quel momento, tanti i prodigi, l’evangelista parla di anticipazione della resurrezione dei santi dalle tombe che si aprirono, che lasciando i sepolcri ed entrarono nella “Città Santa” dopo la resurrezione del Messia il primogenito dei risorti dalla morte. Convertiamo dunque i nostri cuori, per così quando saremo chiamati da questa vita terrena poter godere della promessa di Nostro Signore Gesù Cristo, ovvero il premio eterno, la vita eterna che nessun altro ci può dare e la resurrezione della carne quando nella seconda venuta sulla terra e porterà a compimento la redenzione del mondo”.

Fonte: Ufficio Stampa



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