Qualità dell'aria in Toscana: il rapporto Arpat

Il panorama dello stato della qualità dell’aria ambiente della Toscana, emerso dall’analisi dei dati forniti dalla Rete regionale di monitoraggio di qualità dell’aria, dei dati forniti dalle stazioni locali e dall’analisi delle serie storiche, valutati rispetto alla normativa nazionale, conferma una situazione complessivamente positiva, come avviene ormai da diversi anni.

La criticità più evidente si conferma nel rispetto dei valori obiettivo per l’ozono che, nonostante negli ultimi due anni siano stati registrati valori nettamente inferiori a quelli delle stagioni precedenti, non sono attualmente raggiunti in gran parte del territorio.

Dai dati della Rete regionale si osserva che permangono alcune criticità per i due inquinanti PM10 e NO2 per i quali il rispetto dei limiti non è stato ancora pienamente raggiunto.

I valori giornalieri degli indicatori per il PM10 sono stati valutati rispetto ai valori limite indicati dalla normativa italiana (allegato XI D.Lgs 155/2010 e s.m.i.). Il limite massimo di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 μg/m3 è stato rispettato in tutti i siti eccetto in una stazione della Zona del Valdarno Pisano e Piana Lucchese, mentre il limite di 40 μg/m3 come media annuale è rispettato in tutte le stazioni della Rete regionale anche nel 2021.

Nel 2021 si sono verificati diversi eventi di avvezioni di polveri di origine naturale che sono stati valutati secondo gli indirizzi definiti dalla “Linea guida [SEC (2011) 2008 final] per la dimostrazione e la sottrazione dei superamenti imputabili alle fonti naturali ai sensi della Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, predisposta dalla Commissione Lavoro del 15.02.2011. I giorni in cui si sono verificati questi eventi sono stati sottratti dal numero di giorni annuali di superamento del valore limite giornaliero, come previsto dalla normativa.

Il valore limite del PM2,5 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni della Rete regionale.

Per il biossido di azoto il valore limite di 40 μg/m3 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni eccetto che in una delle stazioni di traffico dell’agglomerato di Firenze, mentre il limite massimo di 18 superamenti della media oraria di 200 μg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni; inoltre, non si è verificato alcun episodio di superamento della soglia di allarme.

L’ozono conferma la criticità di questo parametro in regione. Entrambi i valori obiettivo non sono stati rispettati, rispettivamente, nel 40% delle stazioni per il valore obiettivo per la protezione della popolazione e nel 60% delle stazioni per il valore obiettivo per la protezione della vegetazione.

I valori di monossido di carboniobiossido di zolfo e di benzene rilevati dal monitoraggio relativo al 2021 confermano l’assenza di criticità ed il pieno rispetto dei valori limite.

Relativamente all’acido solfidrico i valori registrati presso le stazioni della Rete regionale sono ampiamente inferiori al valore di riferimento dell’OMS - WHO per entrambi i siti di monitoraggio. Per quanto riguarda il disagio olfattivo, la percentuale delle ore in cui i livelli di concentrazione potrebbero aver dato luogo ad episodi di tale disagio è stata contenuta in entrambi i siti.

Per quanto riguarda il benzo(a)pirene il monitoraggio relativo al 2021 ha confermato il pieno rispetto del valore obiettivo di 1,0 ng/m3 come media annuale in tutte le stazioni di Rete regionale.

Circa i metalli pesanti il monitoraggio relativo al 2021 ha confermato l’assenza di criticità per arsenico, cadmio, nichel e piombo ed il pieno rispetto dei valori obiettivo per arsenico, nichel e cadmio, oltre al rispetto del valore limite per il piombo.

Relazione annuale sullo stato della qualità dell'aria in Toscana - anno 2021

Fonte: Arpat - Ufficio Stampa

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