Cittadini all’opera nella realizzazione di un abito nuziale come opera d’arte

Un vestito da sposa come atto d’amore e di cura verso noi stessi da progettare e realizzare nell’atelier delle emozioni, nel centro civico di Strada in Chianti. Un abito artistico che fa riscoprire il piacere di entrare in sintonia con noi stessi. A crearlo saranno le mani e i cuori dei cittadini, impegnati a legare, unire e ricucire le parti interdette, frantumate, disgiunte dei loro cammini umani. Ago, filo e creatività per conoscersi meglio ed esplorare le proprie origini, dare forma ad un’opera d’arte collettiva in cui protagoniste sono le donne di tutte le età ma anche gli uomini alla ricerca di un’esperienza culturale, plurale e individuale, intima e condivisa allo stesso tempo, da sperimentare in uno spazio pubblico. Non è solo un laboratorio artistico e neanche un corso di yoga o meditazione. La #lasposadime è un evento di arte partecipata curato da Lorena Peris, che racchiude in sé l’amore per l’arte contemporanea e l’insegnamento di hatha yoga e meditazione. Un’inedita occasione di incontro, scambio e confronto che miscela linguaggi e forme espressive per progettare e realizzare un abito da sposa, un’installazione reale e simbolica aperta al pubblico.

La comunità chiamata a mettersi alla prova con le sue abilità sartoriali e stilistiche, intenta a modellare ricordi, testimonianze, conoscenze, sarà all’opera nel centro civico di Greve in Chianti sabato 22 e domenica 23 ottobre dalle ore 10 alle ore 18. L’iniziativa è inserita nel calendario OFF del festival “L’Eredità delle Donne”, progetto di Elastica, con la direzione artistica di Serena Dandini, partner fondatori Fondazione CR Firenze e Gucci”, ed è patrocinata dal Comune di Greve in Chianti.

“Si tratta di un evento dedicato a tutti coloro che sono sensibili al tema dell'empowerment femminile e a chi donna si sente – spiega Lorena Peris – il mio intento è quello di voler affrontare una realtà che ci accomuna tutti, ovvero il sentirsi frammentati, spezzettati, tasselli che vorrei ognuno potesse ricongiungere attraverso questa esperienza “psicosomartistica” per ricostituire quell’equilibrio di unità tra mente e corpo cui aspiriamo perennemente, l’abito da sposa rappresenta dunque il simbolo di questa unione ritrovata, il desiderio di viverci con gioia e serenità, un’occasione anche per affrancarci dallo stereotipo del multitasking, che ci fa apparire con il ‘velo’ del dinamismo pluriattivo, la sposadime è invece il segno, la testimonianza di chi vuole sentirsi più libero e consapevole avendo semplicemente cura della propria identità”.

“Siamo felici di sostenere l’iniziativa e valorizzare la professionalità e la competenza di una nostra concittadina, il cui progetto è rientrato nel prestigioso festival “L’Eredità delle Donne” – sottolinea l’assessore alle Pari opportunità Maria Grazia Esposito – l’opportunità che ci propone Lorena è quella di vivere un giorno da sposi con noi stessi, celebrare il tempo e la cura che è necessario dedicarsi per abbattere il senso di frammentarietà che ci fa sentire più fragili ed insicuri nella quotidianità, l’evento che vuole offrire un’esperienza di comunità ha un valore artistico e umano, teso a restituire benessere nel profondo, a toccare da vicino le corde dell’anima e raggiungere l’essenza delle nostre radici”.

All’iniziativa si può partecipare su prenotazione nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 dalle ore 10 alle ore 18. Domenica dalle ore 16 alle ore 19 si potrà visitare l’installazione finale e prendere parte ad un piccolo laboratorio artistico sul tema. Iscrizioni: cell. 329 4480990.  Info: www.ereditadelledonne.eu.



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