Nonna Lina spegne 100 candeline: grande festa a Empoli

Oggi, venerdì 14 ottobre, la festa è per Lina Peccianti e i suoi cento anni. Una vita trascorsa in campagna, tra albe e tramonti che scandivano il tempo delle coltivazioni insieme all’amato marito, Guido, scomparso tanti anni fa.

Nata a Montaione, ha abitato a Santo Stefano, dove conobbe suo marito, Guido, che sposò dopo la Seconda Guerra mondiale. Da Santo Stefano si trasferirono, poi, a Meleto e successivamente nel ‘65 a Ponte a Elsa, sempre in campagna, in un cascinale che ristrutturarono con le loro mani, come si faceva una volta.

Madre di due figli di cui uno è venuto a mancare, padre della nipote Elisa che, con voce emozionata, racconta la storia di questa nonna di tre nipoti e bis nonna di altri tre, ‘inossidabile’, forte, che ha sempre affrontato la vita senza mai perdersi d’animo prendendola, come si dice, di petto.

Una donna sempre positiva, solare, lavoratrice, coraggiosa e grata di quello che aveva.

Lina e Guido due agricoltori instancabili, amavano la terra, la vita della campagna, avevano le api, facevano il vino per la famiglia e non si sentivano mai stanchi quando tornavano a casa al calar del sole.

Lei ha studiato fino alla terza elementare perché in casa c’era bisogno e quindi già da piccola la mandavano ai pascoli col gregge, e a lei, non dispiaceva. Il marito frequentò fino alla quinta elementare e si interessava anche di politica.

"Mia nonna – spiega la nipote Elisa – mi ha dato forza quando è venuto a mancare mio padre e noi l’abbiamo data a lei quando il dolore era sempre più forte. Mi ha cresciuta, i miei genitori lavoravano e lei c’è sempre stata per me. Nonna è una donna creativa, quando eravamo piccoli con poco sapeva costruire giocattoli, ai compleanni era sempre una festa inaspettata perché faceva tutto lei e lo sapeva nascondere. Ricordo che a Natale se non c’era l’albero in casa – continua Elisa – non importava, prendeva un grosso ramo e lo addobbava con quello che aveva ed era subito Natale. Le filastrocche, le mie preferite e poi, il chicchiricchì del galletto mattiniero che ci svegliava e non dimentico le storie sulla guerra e la paura degli anni del fascismo".

Ad omaggiare la signora in rappresentanza dell’amministrazione comunale, l’assessore Adolfo Bellucci, che le ha consegnato un’orchidea e una pergamena ricordo.

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa



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