La questura di Firenze espelle cinque migranti

In una settimana la questura di Firenze ha espulso cinque migranti stranieri in quanto non in regola con gli obblighi sul soggiorno e accusati di crimini commessi in Italia.

Nel primo caso, per un albanese che deve scontare una condanna per estorsione e lesioni personali, ritenuto socialmente pericoloso, il tribunale di sorveglianza ha disposto la misura alternativa dell'espulsione dall'Italia con accompagnamento alla frontiera. Non potrà rientrare in Italia per i prossimi 10 anni, altrimenti finisce di nuovo in carcere.

Per gli altri quattro stranieri, privi del permesso di soggiorno e su cui pendono denunce o condanne per reati anche gravi, il questore ha disposto con decreto il trasferimento nei Cpr.

Tuttavia in questo tipo di procedimenti nessuno Stato estero accetta di far entrare uomo o donna sul suolo nazionale senza avere la certezza che siano propri cittadini. Nell'attesa che si concludano gli accertamenti, anche con i consolati, il questore può disporre il loro trasferimento nei Cpr. È successo a un nigeriano che aveva chiesto asilo politico in Italia e aspettava la decisione della Commissione territoriale di Firenze però aveva appena finito di scontare una pena per 'violenza sessuale di gruppo' ai danni di una connazionale, avvenuta nel 2017 in una città del Sud Italia e così la Commissione ha respinto la richiesta di asilo, la prefettura fiorentina ha emesso il provvedimento di espulsione e la questura lo ha trasferito il giovane in un Cpr del Nord.

Allontanati da Firenze anche due tunisini, di 33 e 39 anni, arrestati martedì sera in un inseguimento delle Volanti sui lungarni per aver rubato un monopattino in Santo Spirito. I due erano già finiti in passato nei guai per furti, spaccio di droga, rapina, lesioni, rissa, minaccia e ricettazione.

Il quinto espulso è un dominicano 37enne senza permesso di soggiorno che aveva appena finito di scontare una pena per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e ora torna nei Caraibi.



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