Rigassificatore Piombino, via libera del presidente Giani. Il Comune farà ricorso. I commenti

Via libera del presidente Giani, nelle vesti di commissario straordinario, al rigassificatore  di Piombino.  L’annuncio del parere favorevole, con prescrizioni, al posizionamento della nave Golar Tundra che rimarrà per tre anni nel porto della città – una nave lunga 297 metri e larga quaranta, ormeggiata   di fianco ad una banchina di trecento - arriva al termine dell’ultima delle tre sedute della conferenza dei servizi che si è svolta oggi: quasi tre ore di riunione, compresa l’interruzione di sessanta minuti per poter esaminare e leggere, da parte di tutti gli enti chiamati ad esprimere un parere, i nuovi documenti, con ulteriori eccezioni e contestazioni, inviati nelle ventiquattro ore precedenti dal Comune di Piombino.

Formalmente l’autorizzazione sarà firmata ed inoltrata da Giani tra lunedì sera e martedì mattina, subito dopo l’approvazione in giunta della proposta di intesa con il Governo che contiene le misure compensative che la Regione Toscana ha chiesto, discusse a suo tempo con i ministri del governo Draghi e presupposto al via libera all’opera: sconto in bolletta del 50 per cento per cittadini ed imprese ad esempio, strade e bonifiche attese da anni, investimenti per realizzare un parco delle energie rinnovabili, più collegamenti con l’Elba e poi ancora, tra le varie misure e richieste, sostegno alle attività di pesca, itticoltura e turismo, risorse per il parco archeologico o agevolazioni fiscali che deriverebbero dal riconoscimento di Piombino come zona logistica semplificata o zona economica speciale od equivalente.

Tutti e trentacinque gli enti chiamati ad esprimersi sull’autorizzazione all’opera, ad eccezione del sindaco e del Comune di Piombino, si sono espressi favorevolmente, con una serie di prescrizioni che il commissario Giani allegherà all’autorizzazione. Sono dodici, in particolare, i soggetti competenti al rilascio dell’autorizzazione: dal dipartimento della presidenza del Consiglio dei ministri che rappresenta tutte le amministrazioni statali alla Regione Toscana, dalla Provincia di Livorno, il sindaco e il Comune di Piombino all’autorità di sistema portuale, il Consorzio di bonifica Toscana Costa, Telecom Italia, Enel distribuzione, Asa-Ait, Terna, Enac, Anasa e società elettrica Ligure Toscana. Più di ottanta sono stati i pareri e le osservazioni espressi e depositati in quasi due mesi, prima e durante le tre riunioni della conferenza dei servizi, convocate il 19 settembre, 7 e 21 ottobre.

“Il sindaco e il Comune di Piombino – spiega Giani – hanno confermato la loro contrarietà, ma la Conferenza, alla luce dell’istruttoria compiuta, ritiente che gli argomenti posti siano superabili sulla base delle controdeduzioni inoltrate da Snam e dei pareri espressi, risposte fornite e prescrizioni richieste dai vari enti coinvolti”.

Prescrizioni, assicura Giani, che non ritarderanno il cronoprogramma delle opere e dunque rendono possibile a  Snam di mettere in funzione il rigassificatore dalla prossima primavera. Di fatto l’opera di cantiere più grande da realizzare sarà la conduttura, lunga otto chilometri e ottocento metri, che passerà sul fondale del piccolo davanti al porto e collegherà la nave, rifornita da metaniere una volta in esercizio, al gasdotto nazionale che corre lungo l’Aurelia.

Quanto alla collocazione della piattaforma off shore, dove la nave sarà ormeggiata dopo tre anni, Snam non ha ancora indicato il sito. “Dovrà farlo entro quarantacinque giorni dal rilascio dell’autorizzazione alla collocazione della nave nel porto – assicura Giani - : un termine tassativo e vincolante che sarà parte del via libera ai lavori, assieme alle altre prescrizioni”.  “Snam sta procedendo – anticipa il commissario-presidente  – a studi e verifiche ingegneristiche ad ampio raggio, non solo nel tratto di mare davanti alle coste toscane ma anche oltre i confini della Toscana. Sicuramente, ma questa era già la prima condizione vincolante che avevo posto fin da agosto, la piattaforma off-shore, dove la nave continuerà ad operare per i successivi ventidue anni, non sarà allestita davanti a Piombino o nel golfo di Follonica”.

Giani si dice soddisfatti dei lavori e del clima registrato durante i lavoro della Conferenza dei servizi. “Ritengo  - dice - che sia stato fatto un lavoro molto approfondito. La mole di documenti prodotti è consistente ed oggi abbiamo tirato le somme”. Sull’annunciato ricorso al Tar del sindaco si limita a commentare: “E’ nelle sue facoltà”.

Poi aggiunge: “A Piombino c’è un porto da duemila anni e al suo interno sorge  una banchina, realizzata dalla Regione Toscana spendendo centodieci miioni di euro, al momento sostanzialmente sottoutilizzata. Doveva indatti servire allo smontaggio della Costa Concordia, che poi fu invece trasportata in Liguria”. “Una volta  – dice – che ci si rende conto che Piombino è il luogo più adatto ad ospitare l’opera, essenziale per la situazione di emergenza energetica che l’Italia sta vivendo, anche come presidente della Regione devo farmi carico degli interessi generali. In ogni caso mi sento di garantire per la sicurezza degli abitanti di Piombino e vorrei che il Comune e i cittadini contrari all’opera non si ritirassero sul loro Aventino ma collaborassero con me per chiedere al Governo che si facciano quelle opere, bonifiche ed infrastrutture da tempo attese e non ancora realizzate, facendo del rigassificatore un’opportunità”.

Sulle prescrizioni il commissario-presidente spiega che sono “ampie ed articolate”. “Riguardano – annota – tre grandi questioni: la sicurezza, che asrà assicurata anche attraverso controlli e monitoragi continua, la possibilità  di compatibilità ambientale affinché non si danneggino le attività oggi svolte e la prevenzione di tutto ciò che possa creare danni o alterare le condizioni del porto”. La nave, si sofferma, “non creerà ostacolo al transito delle navi nel porto nè per l’attività siderurgica nè per i collegamento verso l’arcipelago”. Quanto ai timori relativi a pesca ed itticoltura, il cloro e l’acqua fredda immessi in mare esauriranno i loro effetti nell’arco di duecento metri dalla nave, all’interno del porto, e dunque ben lontano dagli impianti e le attività economiche.

Fratoianni (Verdi Sinistra): "Oggi non è una bella giornata per Piombino"

“Oggi non è una bella giornata per Piombino, e neanche per le Istituzioni del nostro Paese: serviva una valutazione di impatto ambientale e non un percorso autorizzativo con queste caratteristiche, servivano più trasparenza e approfondimento. Non lo hanno voluto fare.”

Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, che nei prossimi giorni si farà promotore con l’inizio dell’attività parlamentare e del governo di un’iniziativa unitaria rivolta a tutte le forze politiche interessate alla vicenda.

“Lo ripeto per l’ennesima volta : i cittadini di Piombino non sono il partito del no, sanno bene che il Paese è di fronte ad un’emergenza energetica, - prosegue il leader di SI - ma siamo di fronte anche a due problemi, se servono alcuni rigassificatori se ne discuta ma non si impongano, e però contemporaneamente si avviino politiche per produrre in Italia energie pulite in modo da non trovarci fra 3 anni in queste stesse condizioni si emergenza. Non hanno voluto seguire nessuna di queste due strade”

“E poi non tutte le opere sono uguali: quella che vogliono realizzare in quel porto è un’infrastruttura in mezzo alla città. Una città che peraltro ha già pagato prezzi altissimi i termini di danni ambientali.

“Ora c’è un nuovo Parlamento, ci sarà fra poco - conclude Fratoianni - un nuovo governo: deve essere l’occasione per trovare una collocazione alternativa e più sicura a quella nave.”

Bonafé: "Adesso certezze per sviluppo area"

“Davanti all’emergenza nazionale sulle forniture di gas e sul rincaro delle bollette, é stato dato il via libera della conferenza dei servizi al rigassificatore di Piombino, che porterà il presidente Giani, commissario dell’opera, verso l’autorizzazione finale, dopo un lavoro non semplice, esercitato con rigore. La nostra regione è stata chiamata al forte senso di responsabilità per ospitare uno dei due impianti necessari a fronteggiare la crisi energetica. Come abbiamo detto fin dall'inizio, ottenute le garanzie ambientali, di sicurezza e sul tempo di permanenza limitato a tre anni, adesso devono corrispondere all’arrivo della nave certezze per lo sviluppo del territorio di Piombino. La Toscana ha fatto la sua parte, ora va affrontato subito nella sua interezza lo sviluppo economico di quello che era il secondo polo siderurgico in Italia: servono risposte immediate sui temi che riguardano la città”. Così, Simona Bonafé, segretaria regionale del Pd.

La Cgil: "Operatività porto, salute, ambiente e incidenti: mancano garanzie"

Operatività completa del porto, chiarimenti sul raggio di rischio relativo ad eventuali incidenti gravi, salute e ambiente (temperatura, cloro, ecc.): ad oggi in mancanza di concrete garanzie sui seguenti punti per noi fondamentali ribadiamo la nostra contrarietà all’impianto di rigassificazione nel porto di Piombino.

Tenuto conto che il raggio di rischio e l’operatività del porto sono tra loro fortemente legati, abbiamo chiesto al commissario Eugenio Giani di vincolare l’autorizzazione del progetto a questi due aspetti, pena la sua non realizzazione.

Per quanto riguarda salute e ambiente (temperatura, cloro, ecc….) risulta che sia stato raggiunto un accordo e quindi si sia trovata una soluzione con le società di itticoltura. L'accordo ancora non lo conosciamo nei dettagli: a tal fine appena saranno definiti gli atti daremo un giudizio più compiuto su tale tema.

Riteniamo fondamentale che il commissario inserisca queste nostre valutazioni all'interno dell’atto formale e vincolante di autorizzazione al progetto, così come la previsione di opere compensative davvero esigibili. Fondamentale inoltre che il commissario inserisca clausole per lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell'idrogeno, e che il rigassificatore resti all'interno del porto soltanto per tre anni.

In attesa di capire se le nostre proposte saranno accolte, continueremo la nostra mobilitazione, nel rispetto della legge 146/90. Siamo pronti a proclamare lo sciopero generale per tutti i comparti della Val di Cornia nel rispetto delle tempistiche previste in tema di rarefazione degli scioperi.

Tra il 24 e il 27 ottobre avvieremo presidi e iniziative mirate all’ottenimento delle rivendicazioni sopra elencate.

Per quanto concerne il futuro di Piombino, abbiamo avanzato al commissario le nostre proposte in tema di sviluppo del territorio. Proposte inserite in un documento denominato “Piombino green” che verrà presentato in dettaglio nelle prossime settimane. Anticipiamo comunque a tal proposito che secondo la Cgil il futuro di Piombino passa attraverso le energie rinnovabili e la nascita di una grande piattaforma basata sull’idrogeno.



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