Forno crematorio di Cambiano, Giglioli (Lega): "Processo partecipativo al punto più basso"

Susi Giglioli

Sulla parte tecnica, impiantistica, logistica e paesaggistica relativa al tempio crematorio il partito democratico, con il suo Sindaco, a Castelfiorentino sembra raggiungere il livello più alto di competenza, bollando come “bischerate” chiunque metta in discussione la sua tesi.

Ma è sull’aspetto “democratico” relativo alla gestione del processo partecipativo e istituzionale che, proprio il Partito Democratico, tocca il punto più basso.

Mi permetto di ricordare al Sindaco che in più interventi in Consiglio Comunale ho richiesto che il progetto venisse discusso, presentato e dibattito in un contesto pubblico e non solo per ristrette interlocuzioni con “la parte” dei residenti favorevoli a questo impianto in cambio, magari, dell’allaccio alla rete del gas o del marciapiede nuovo, come è stato in più occasioni sottolineato essere argomenti di trattativa.

La richiesta l’avevo ritenuta legittima sia perché il dibattito era stato sottratto al Consiglio Comunale, senza essere approfondito nelle commissioni e quindi non presentato neanche all’organo privilegiato al confronto istituzionale pubblico, ma anche perché già era sorto un comitato che lamentava oggettive motivazioni di contrarietà.

Ad oggi il massimo confronto pubblico sembra riassumersi in commenti poco edificanti su un articolo social di GoNews da cui si evince che chi è a favore del Tempio è dalla parte dell’amministrazione chi non è favorevole, invece, è contro l’amministrazione. Una sorta di sondaggio elettorale dove si “analizza” attentamente chi ha firmato mentre chi non ha firmato è automaticamente d’accordo con questo progetto.

Di certo se l’analisi dell’interesse pubblico è stata valutata con gli stessi presupposti, per non dire arroganza, con cui si è tenuto conto del confronto pubblico direi che le preoccupazioni sono legittimamente fondate, per non parlare delle “garanzie” fermamente pubblicizzare da un’amministrazione dimissionaria con un Sindaco al secondo mandato e non più rieleggibile. A chi si rivolgono poi i cittadini se tutte queste garanzie si rivelano fallaci?

In conclusione se questa operazione è diventata una prova di forza politica è il caso di ricordare che il Sindaco Falorni non è più rieleggibile ma il Partito Democratico forse sì e quindi sarebbe il caso di mettere questo progetto nel prossimo programma elettorale. Sempre per la solita trasparenza e “democrazia” che fa parte del nome del partito stesso.

Susi Giglioli, Lega Castelfiorentino



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