Frode durante la pandemia Covid: la direzione distrettuale antimafia ha chiuso un'inchiesta dove risultano indagati un procuratore speciale e business area manager più un direttore di laboratorio della società Synlab, attiva nella diagnostica per esami clinici.
Secondo l'accusa del pm Luca Tescaroli, i due avrebbero commesso frodi nell'esecuzione di diversi contratti stipulati con le 3 Asl della Toscana, stiamo parlando di esami di laboratorio e diagnostica Covid.
Il prezzo concordato per ogni tampone era di 50 euro. Per processare il test Covid, ritiene l'accusa, sarebbe stato utilizzato il reagente Omega, certificato solo per le attività di ricerca ma non per la diagnosi. Un reagente completamente diverso da quello indicato negli accordi con la Regione Toscana e, secondo quanto ricostruito, "non validato" a rilevare la presenza del Covid e dal risultato quasi "inaffidabile".
La guardia di finanza ha eseguito le indagini e ha portato all'interdizione a contrarre con la Pubblica amministrazione e un'altra per l'esercizio della professione di direttore di laboratorio, notificate l'11 settembre 2020 e per la durata di 12 mesi.
L'accusa contestata nell'atto di conclusione indagini è di frode in concorso nelle pubbliche forniture con l'aggravante che i "medicinali erano destinati a ovviare all'emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Covid".
I test, inoltre, sarebbero stati elaborati non solo nel laboratorio "accreditato" di Calenzano, ma per il periodo tra il 2 aprile e il 14 luglio 2020, anche in quello di un'altra società del Gruppo Synlab Italia, a Castenedolo (Bologna). Ben 13.679 tamponi sarebbero stati sviluppati per un costo complessivo di 683.950 euro.
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