Da scarti tessili a capi artigianali etici, la coop Manusa incontra la città

In programma la presentazione di ‘Ri-maglia’, la nuova collezione invernale della cooperativa.


Chili e chili di tessuti, maglieria e filati, rimanenze di produzione delle aziende del territorio, donati a una cooperativa sociale che li riporta a nuova vita grazie alle abili mani di artigiani, ma anche di soggetti svantaggiati e vulnerabili. Un ciclo virtuoso sia dal punto di vista ambientale, per il riuso di scarti del ciclo industriale, ma anche sociale per la proposta di percorsi di integrazione. È questo il lavoro portato avanti da Manusa, cooperativa sociale di Pistoia, che coniuga artigianato tessile e valori etici e sociali. Il 10 novembre nel parco di Piazza della Resistenza a Pistoia, nei locali della Fortezza59 (dalle 18 alle 20), è in programma la presentazione di ‘Ri-maglia’, la nuova collezione invernale di Manusa.

“L’evento - spiega Alice Cappelli di Manusa - vuole anche essere l’occasione, dopo gli anni difficili della pandemia, di riprendere contatti con il territorio, farci conoscere il più possibile e lanciare l’idea di trasformare il nostro laboratorio in un vero e proprio punto vendita aperto al pubblico. I cittadini potranno venire per acquistare le nostre produzioni oppure per dare nuovo aspetto o riparare i propri capi di abbigliamento affidandosi alla nostra manualità e creatività. Vogliamo aprirci alla cittadinanza mettendo in mostra le nostre alte competenze e maestrie artigianali avvalorando il motto di Manusa ‘Riparare è una sfida creativa’”.

Nata nel 2012 sul concetto di ‘circular economy’, Manusa punta al recupero di tecniche artigianali tessili tipiche del territorio, quali il lavoro ai ferri e all'uncinetto, il ricamo, la maglieria artigianale e il rammendo insieme al recupero di materiali di scarto del settore del tessile. La cooperativa crea quindi prodotti dal design contemporaneo che raccontano anche percorsi di riscatto sociale, di integrazione e di terapia. Coinvolte nella produzione sono persone con fragilità, con disabilità, con problemi di inclusione sociale che in Manusa scoprono la bellezza del saper fare e della creatività, ma anche dell’ascolto e dell’accoglienza. Il percorso svolto con queste persone ha portato alla nascita, e negli anni al consolidamento e alla crescita, di una piccola realtà produttiva di abbigliamento, accessori e oggetti di arredamento, per lo più commissionati conto terzi, per la creazione di prodotti dal design contemporaneo che raccontano percorsi di riscatto sociale, ricerca creativa e qualità del prodotto finito. Attraverso questa attività, denominata ‘Manusa KnitLab’, la cooperativa è riuscita a creare opportunità di occupazione anche per persone che difficilmente si sarebbero collocate nel mondo del lavoro.

Fabrizia Fagnoni, vice presidente di Confcooperative Toscana Nord e riferimento sul territorio di Pistoia sottolinea “il valore ambientale e sociale del lavoro che Manusa svolge da anni sul nostro territorio. Una cooperativa sociale impegnata sul fronte del riuso e del riciclo, tema sempre più centrale nella società di oggi, ma che svolge anche un importantissimo ruolo etico nella cura e nel sostegno alle fragilità. È un punto di riferimento cruciale a Pistoia, una realtà che porta al centro della città la ‘cultura del bello’, intesa sia come produzione di capi di abbigliamento artigianali di alta qualità, ma anche come cultura dell’accoglienza e dell’aiuto al prossimo”.

Fonte: Confcooperative Toscana Nord - Ufficio stampa



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