Cadaveri nelle valigie, Kalesha somministrò glucosio alla coppia diabetica

I coniugi Pasho

Si scava nella storia della famiglia Pasho durante il processo per il duplice omicidio di cui è accusata Elona Kalesha, ex compagna del figlio dei coniugi ritrovati cadavere in delle valigie abbandonate tra il carcere di Sollicciano e la Fi-Pi-Li. L'interrogatorio nell'aula bunker di Firenze è durato 8 ore, con le pm Ornella Galeotti e Beatrice Giunti, la difesa e le parti civili a chiedere conto di quanto accaduto all'imputata.

Tra i fatti degni di nota, Elona Kalesha che somministrò a Shpetim e Teuta Pasho dei flaconi di glucosio da bere, pur sapendo che entrambi erano diabetici. L'ipotesi dell'accusa è che già prima della scomparsa di marito e moglie, la allora nuora volesse far del male ai due. Infatti Shpetim finì in ospedale e venne dimesso solo 6 giorni dopo.

Nella deposizione di Kalesha, la palla passa ai figli: "Loro tre non sembravano disperati dopo la scomparsa dei genitori. Taulant voleva solo riprendere dei soldi, 60mila euro che aveva loro affidato". Arrivò fino in Albania, spiega Kalesha, ma scoprì che erano stati fatti dei prestiti a tante persone, tra cui molti vicini di casa. "Taulant quando uscì dal carcere sconsigliò la sorella Vitore a presentare la denuncia ma le disse di limitarsi a prendere informazioni dai carabinieri", afferma. Il processo continuerà il prossimo 13 dicembre.



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