Gassificatore, FdI Empoli: "Contrari a un progetto senza trasparenza e sicurezza"

Fratelli d’Italia Empoli ha affrontato la vicenda “gassificatore dei rifiuti del Terrafino” con grande senso di responsabilità, senza volontà di facile strumentalizzazione politica e nell’attesa di un progetto che oggi riteniamo non sarà mai esibito.

La questione, come è evidente, è importante e complessa; si tratta di un’opera che avrebbe un rilevante impatto sanitario, ambientale e urbanistico sul nostro territorio e sulla quale il nostro partito ha manifestato sempre una disponibilità al confronto e all’approfondimento, salvo verifica di condizioni essenziali per la cittadinanza.

Su una cosa dobbiamo sgombrare il campo da ogni dubbio: il problema dello smaltimento dei rifiuti e della loro necessaria conversione esiste, va affrontato e il nostro partito ha sempre visto con favore le soluzioni tecnologiche che vanno in questa direzione. Per questo abbiamo ascoltato tutti gli attori in gioco, Alia e Amministrazione comunale, nonché i cittadini e i relativi comitati che sono sorti.

Il quadro che emerso è stato quello di forte critica e di altrettanta sfiducia nei confronti, non solo del progetto proposto, ma anche dell’operato dell’amministrazione comunale coinvolta. Questo è stata la inevitabile conseguenza di un approccio oltremodo maldestro, da parte del Sindaco e della proponente Alia, alla fase, peraltro necessaria, di presentazione dell’opera alla cittadinanza. Più volte, lo stesso Sindaco Barnini e l’AD di Alia hanno affermato di credere nel valore del confronto con i cittadini e le comunità locali. Di fatto, così non è stato. Un vero coinvolgimento della popolazione, anche sul piano della verifica del progetto non c’è stato. Non solo. Il Comune non ha mai pensato di effettuare alcuna verifica tecnica preliminare di impatto ambientale.

Fin dall’iniziale passaggio della proposta in consiglio comunale, i primi giorni di agosto, e, poi, nel corso della fase partecipativa, le informazioni tecniche, peraltro solo di parte Alia, sono state scarse o, addirittura, come nell’ultimo incontro del 29.11 a Marcignana, non vi sono state. L’idea che ne è scaturita, pertanto, è stata quella di una amministrazione comunale che ha tentato di “vendere” alla cittadinanza l’opera sperimentale proposta da Alia, sposandola pedissequamente e senza sottoporla a proprie verifiche tecniche. Non solo nel metodo, ma anche nel merito e, quindi, da un punto di vista strettamente tecnico, l’impianto del Terrafino, fa sorgere forti timori e perplessità.

A questo proposito, abbiamo voluto leggere la relazione tecnica dell’Ing. Paolo Gini, ex dirigente del settore Lavori pubblici del Comune di Empoli, da lui esposta nei vari dibattiti pubblici, la quale, sulla base delle disposizioni normative della legge Seveso III (D. Lgs. 105/2015 e sue lineee guida D.M.L.L. 09/05/2001), a cui un impianto di tal genere deve sottostare, fa emergere la totale incompatibilità tra il progetto in questione e il contesto urbanistico in cui sarebbe collocato. L’impianto, infatti, per i quantitativi dei materiali prodotti e stoccati ogni giorno, quali metanolo e idrogeno e che supererebbero i valori limite previsti dalla normativa sopra richiamata, rientra, a pieno titolo, nella categoria degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante.

Ecco perché l’ente territoriale competente, ovvero il Comune di Empoli in primis, nell’ambito delle proprie competenze di pianificazione urbanistica avrebbe dovuto porre massima attenzione per impedire la collocazione di uno stabilimento come quello del Terrafino in un’area prossima a zone residenziali, a zone protette di tipo ambientale, a zone a rischio idraulico, vicino a stabilimenti esistenti che potrebbero determinare un effetto domino.

Se l’atteggiamento dell’amministrazione Barnini è quello della prudenza, come sempre dichiarato, la decisione non può che essere quella di stabilire la predetta incompatibilità dell’impianto con il territorio circostante. C’è, poi, un altro aspetto che è stato completamente tralasciato dall’amministrazione comunale, ovvero quello di prevedere e di avviare con Alia, in ipotesi di realizzazione di questo impianto o di altra tipologia di impianto, una trattativa volta a portare dei concreti benefici in bolletta ed opere urbanistiche per cittadini e imprese, in termini di riduzione dei costi del servizio di smaltimento, da sempre promessi e mai realizzati.

Nessuna compensazione per la cittadinanza è stata mai trattata da un Sindaco che supinamente ha accettato di accogliere un progetto sperimentale sul proprio territorio, il cui unico dato certo si rappresentava per l’investimento iniziale di 400milioni di euro, diversamente nebuloso ogni dato relativo agli effettivi costi di gestione e ritorni in favore della cittadinanza anche in termini di riduzione TARI.

In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad un teatrino imbarazzante di rimpallo di responsabilità tra il Sindaco Barnini ed il Governatore Giani nell’evidente tentativo di contenere una perdita di consenso, già ampiamente inaugurata dalle scorse elezioni politiche, e senza mai proporre un Piano regionale dei rifiuti che individui siti adeguati e protetti per la realizzazione di un vero distretto circolare per lo smaltimento.

Alla luce delle manifestate criticità tecniche e politiche Fratelli d’Italia conferma ad oggi in modo chiaro la propria contrarietà ad un progetto nato senza trasparenza e senza sicurezza per i cittadini empolesi e, conseguentemente, presenterà una mozione d’indirizzo per chiedere l’interruzione dello stesso sul nostro territorio nel prossimo Consiglio Comunale di Empoli a firma dei propri consiglieri.

FdI Empoli

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