Con lo Shalom nel Burkina martoriato dagli attentati: "Andiamo in soccorso dei profughi"

(foto gonews.it)

Il Movimento Shalom torna in Burkina Faso. Lo farà nei prossimi giorni (le date non sono volutamente specificate per non mettere a rischio gli operatori in partenza) a sostegno dei progetti di cooperazione internazionale verso il popolo dell'Africa occidentale divenuto da tempo obiettivo degli attentati di matrice islamica nell'Est e nel Nord del paese, con milioni di profughi che si sono spostati nella capitale Ouagadougou.

Dalla sede del Movimento a San Miniato il fondatore don Andrea Pio Cristiani, arciprete della Collegiata di Fucecchio, torna a puntare l'attenzione sulla realtà burkinabè, messa in crisi dalle potenze straniere, dagli attentati che creano profughi e dalle miniere d'oro che devastano a livello ambientale il paese.

"Ci battiamo per una società di eguali in un mondo nazionalista e imperialista. Papa Francesco è l'unica voce contro gli imperialismi che si è levata, anche contro i conservatori 'talebani' che ci sono nella Chiesa. Noi riconosciamo Gesù, il più rivoluzionario di tutti", spiega don Cristiani.

La Santa Sede ha tenuto a ringraziare proprio il fondatore Shalom dopo l'invio del suo libro 'Movimento Shalom. Crescere insieme all'Africa', dove racconta i 40 anni di cooperazione e solidarietà. "Non è mai stato annullato un progetto umanitario perché noi diamo modo alla popolazione africana di portare avanti questi progetti da soli, con la formazione. Loro sono uguali a noi, quindi è giusto che proseguano in autonomia".

Ogni anno il Movimento Shalom veicola centinaia di persone tra volontari e genitori di bambini adottati verso il Burkina e verso altre zone dell'Africa (ad esempio un'altra delegazione capitanata da don Donato Agostinelli è al momento in Uganda).

Ci sono plurimi scopi per questa ultima missione in Burkina, secondo don Andrea: "Ci occuperemo dell'acqua, visto che siamo all'ottava trivella in azione stavolta nell'Ovest del Paese. Continueremo con il soccorso dei profughi e aiuteremo l'università Institut Polytechnique Prive Shalom, che per la crisi nel paese non riesce a riscuotere le rette e a garantire lo studio agli studenti e alle studentesse. Infine continuiamo con il percorso di adozione a distanza dei bambini e delle bambine, in 40 anni siamo arrivati a quasi 30mila adottati, praticamente un grande villaggio".

Alla conferenza erano presenti Andrea Gozzini, specialista nelle trivellazioni per dare acqua al Burkina, e Ciro Farella, imprenditore che dopo un'adozione a distanza ha pensato bene di unire il mondo del volley con quello della solidarietà creando iniziative sportive che fornissero sostegno economico per i progetti del Burkina.

Elia Billero



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