Tartufi, Fratelli d’Italia: “La mappatura delle tartufaie è tra le priorità della Regione? Fondamentale per definire le percentuali adibite alla libera ricerca”

“La Regione con quali strumenti e provvedimenti intende garantire in modo uniforme il diritto alla libera ricerca e alla libera raccolta dei tartufi in tutte le aree demaniali, così da evitare abusi e danni ad alcune categorie di tartufai? La Regione ha intenzione di stilare una mappatura aggiornata dei territori tartufigeni toscani? Come si intende attuare la ri-perimetrazione delle tartufaie controllate che presentano al loro interno corsi d’acqua? La mappatura delle tartufaie è fondamentale per definire le percentuali adibite alla libera ricerca, il problema di fondo è il rispetto della legalità anche in questa materia” dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri, primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta anche dal capogruppo di Fdi Francesco Torselli e dai consiglieri Vittorio Fantozzi e Alessandro Capecchi. Interrogazione firmata anche dal consigliere regionale della Lega Marco Casucci.

“Le associazioni dei tartufai chiedono da anni alla Regione Toscana di ammodernare e rivedere la disciplina normativa in oggetto, al fine di risolverne alcune lacune e modificare le disposizioni obsolete. Le associazioni segnalano diverse criticità come la disomogeneità sul territorio regionale delle regole e dei comportamenti relativi alla 'cerca' e coltivazione dei tartufi, la quale lede l’interesse collettivo; la tendenza a consentire la cerca e la raccolta dei tartufi a pochi soggetti invece che a tutti coloro che ne hanno autorizzazione; la mancanza di mappature aggiornate delle tartufaie naturali controllate e di quelle coltivate, nonché di una mappatura delle aree produttive, di quelle scarsamente produttive e di quelle improduttive; l’annosa problematica dei fossi, dei corsi d’acqua censiti e non censiti, che essendo demaniali non possono essere dati in concessione” si legge nell'interrogazione presentata in Consiglio regionale.

"La Toscana è una delle regioni italiane più importanti per la produzione di tartufi. La raccolta riguarda soprattutto il tartufo bianco, il più pregiato, e in misura secondaria altre specie variamente diffuse sul territorio regionale, quali il tartufo nero. La tradizione della cerca e della cavatura del tartufo rappresenta un patrimonio importantissimo per il nostro territorio, nonché un’eccellenza apprezzata e riconosciuta in tutto il mondo, che crea un indotto economico di rilievo ed un prezioso richiamo turistico. Recentemente la “Cerca e Cavatura del tartufo in Italia: conoscenza e pratiche tradizionali” è stata iscritta nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco - ricordano gli esponenti di Fdi ed il consigliere della Lega -. Secondo i dati forniti da alcune associazioni di settore, il numero dei raccoglitori regolarmente in possesso del tesserino per la 'cerca' e la raccolta si aggira intorno alle 7.000 unità. Si stima che gli introiti derivanti dal pagamento del detto tesserino siano di circa 650.000 euro annui”.

Fonte: Ufficio Stampa



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