Madre biologica e la compagna sono mamme per il Tribunale. Non per la Procura

La madre biologica e la sua compagna, unite civilmente, sono entrambe mamme della loro bambina secondo gli atti comunali.
Lo dice il Tribunale di Pistoia con un decreto, che stabilisce che nell'atto di nascita della piccola, nata nel 2015, riporta le due donne come madri. Il decreto respinge il ricorso della Procura pistoiese, che non accetta l'atto del Comune dove le due donne risiedono, in provincia di Pistoia.
Adesso è il turno della Corte d'Appello, che si pronuncerà sul caso.
Intanto le due mamme si godono questa tappa vittoriosa del loro percorso, cominciato appunto nel 2015, quando la piccola è nata in Italia dopo la procreazione assistita alla quale le due donne hanno fatto ricorso medicale in Spagna. Inizialmente solo la madre biologica era stata riconosciuta come tale negli atti comunali. Così, mentre la Procura vuole modificare l'atto di nascita perché "il rapporto di filiazione sorgerebbe o in presenza di un legame biologico o in presenza delle condizioni di legge quali adozione o procreazione assistita da parte di coppie eterosessuali", il Tribunale ritiene "prevalente in concreto l'interesse della bambina e la stabilità del rapporto di filiazione piuttosto che la verità biologica".



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