Quando chiude una bottega storica: la macelleria Gigli

Dopo sessanta anni chiude a Vinci la macelleria di Remo Gigli, un’attività che fin dalle origini si è contraddistinta per la passione e l’entusiasmo con cui il titolare ha svolto un mestiere che, molto spesso, entra nel sangue di chi vi si dedica.

È una storia professionale quella di Remo (classe 1938) molto bella, emblematica per chi appartiene a una certa generazione, che merita di essere raccontata.
Inizia tanti anni fa quando lui, ancora alunno di quarta elementare, comincia il proprio apprendistato al salumificio di Eli Ciattini a Vinci (altra storica azienda vinciana), per andare poi a lavorare, ormai quattordicenne, alle dipendenze del salumificio Dolfi di Montecatini Terme, nel periodo invernale, e presso la macelleria Dino Faini, sempre a Montecatini, nel periodo estivo.
Al compimento del ventunesimo anno di età, arriva, ineluttabile, la chiamata alla leva e al termine dell’anno di servizio militare (passato comunque da addetto alle cucine, come a sottolineare una sorta di predestinazione culinaria), Remo sembra aver maturato una decisione che, sulle prime, lascia perplessi i genitori: aprire la propria macelleria.
Per iniziare questa nuova avventura, chiede al babbo Alfredo di comprargli un vitello. Il “Lara” (così Alfredo era conosciuto da tutti a Vinci), nonostante tanti dubbi e timori, asseconda la richiesta del figlio, il quale, per rassicurarlo, gli promette che in ogni caso quello sarebbe stato il «primo e ultimo» vitello regalatogli, perché avrebbe continuato la nuova esperienza da titolare solo se in grado di potercela fare da solo.
E ce l’ha fatta.

Beh, non proprio da solo. L’aiuto dei genitori (Alfredo e Lina) prima, della moglie Mirella dopo, sono stati indispensabili per la buona riuscita dell’attività.
La prima bottega di Remo ha avuto la propria sede in via Roma. Dopo ben quarant’anni, all’età di 63 anni, la stessa passione di sempre, con l’aggiunta di un pizzico di coraggio in più, l’ha spinto a comprare un fondo in Piazza della Libertà e a rifondare un’impresa veramente sua, fin dalle fondamenta. E così si sono succeduti momenti carichi di soddisfazione ad altri non privi di qualche difficoltà, come in ogni avventura che si rispetti: attimi di entusiasmo a giorni di fatica, ma sempre e comunque allietati dall’amore per il proprio mestiere, dall’affetto e dalla fiducia dei suoi più affezionati clienti, che vorrebbe ringraziare uno a uno, ma a cui, nell’impossibilità di farlo, va collettivamente la sua gratitudine.

In occasione delle recenti festività natalizie, Remo con la sua famiglia ha voluto ricordare e salutare i suoi clienti in un modo particolare e curioso.
Al numero 6 di Piazza della Libertà, il cancello della bottega di Remo è rimasto aperto con una vetrina veramente speciale, addobbata per l’occasione con i ricordi delle vetrine dei Natali e delle tante feste vinciane passate, da quel 1962 della prima bottega ad oggi, anche perché nessuna passione in fin dei conti va in pensione.

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