Accusati di assenteismo, 15 dipendenti comunali assolti

Assolti 15 dipendenti del Comune di Borgo San Lorenzo accusati di strisciare il badge e poi di essersi allontanati dall'ufficio per andare fare la spesa, fare colazione al bar, o addirittura andare a fare altri lavoretti. I fatti risalgono al 2017.

Erano accusati a vario titolo di truffa aggravata ai danni di ente pubblico e peculatotte, ma le accuse sono cadute. Il tribunale di Firenze ha assolto otto impiegati per la particolare tenuità dell'offesa: in altre parole il fatto storico esiste ma non è stato ritenuto di particolare importanza. Ciò comporta che l'assoluzione sarà iscritta sul casellario giudiziale e potrà pesare in eventuali futuri procedimenti.  Altri sette sono stati invece  assolti con la formula piena: il fatto non sussiste. In due, invece, avevano già patteggiato.

Il commento Uil

Termina una vicenda giudiziaria durata oltre 5 anni e costata “troppo” a tutti: ai dipendenti coinvolti e alle loro famiglie che si sono trovati, dalla sera alla mattina, all’interno di un meccanismo di “giustizia mediatica” senza poter esercitare il proprio diritto di difesa, alla collettività che ha speso “troppo” per una vicenda che non aveva fondamenti penali e non sarebbe dovuta neppure arrivare in Tribunale. Dopo tutti questi anni finalmente i dipendenti coinvolti hanno avuto giustizia, ma viene da chiedersi: perché è potuto accadere tutto questo? Perché non si è applicato un po’ di buon senso? Perché, se c’erano dei motivi validi, non si è valutato di seguire strade diverse prima di arrivare in Tribunale?

A conclusione di questa lunga vicenda possiamo solo dire che è chiusa e che i dipendenti sono stati assolti, la vicinanza va a tutte le famiglie che in questi anni hanno sofferto.

La posizione Cgil

La Funzione Pubblica CGIL esprime soddisfazione rispetto all’esito della vicenda che ha visto coinvolti i lavoratori del cantiere comunale di Borgo San Lorenzo, accusati di truffa e peculato ed ora tutti assolti.

L’assoluzione di tutti i lavoratori fa riflettere su quanto la caccia ai presunti fannulloni-furbetti del cartellino, perpetrata per molti anni al fine di screditare il lavoro pubblico, si riduca, come in questa vicenda, in un nulla di fatto ai fini penali, ma con prezzo altissimo pagato dai lavoratori che si sono dovuti difendere sia sul piano penale che su quello umano.

Richiamiamo quanto da noi scritto nell’immediato della vicenda: “Sino ad oggi abbiamo mantenuto in pubblico un rigoroso silenzio, non casuale, ma rispettoso sia delle indagini, sia del danno che l'eccessivo clamore e presenza sulla stampa può arrecare ai lavoratori indagati”. Questo per ricordare che, oltre al calvario penale e alle spese sostenute, i lavoratori coinvolti e le loro famiglie sono stati esposti a una gogna mediatica durata anni.

La Funzione Pubblica Cgil richiama le Amministrazioni ad investire sulla qualità dei servizi pubblici resi ai cittadini, un investimento che passa in primo luogo dalla valorizzazione ed il rispetto per il lavoro ed i lavoratori.

 



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