Consip, Lotti: "Vannoni disse che fece il mio nome dopo delle pressioni"

Luca Lotti
Luca Lotti

Luca Lotti, ex ministro ed ex sottosegretario originario di Montelupo, è stato sentito in aula sulla vicenda Consip che lo vede imputato per favoreggiamento. Ha ricostruito il sui incontro con Filippo Vannoni, nel 2016 presidente di Publiacqua.

Così Lotti: "Vannoni si è presentato nel mio ufficio per comunicarmi che, sotto pressione di pm e carabinieri, e non sapendo cosa dire, ha fatto il mio nome sostenendo che avrebbe saputo anche da me di indagini che già conosceva. Ero arrabbiato e chiesi le motivazioni. Mi disse che era sotto pressione e che gli fumavano in faccia e per questo aveva indicato anche me tra le persone che gli avevano rivelato l'inchiesta".

Lotti ha aggiunto: "Io ero arrabbiato e scosso e gli dissi di uscire dal mio ufficio. Non fui così diplomatico e gli dissi: 'non ti do una testata perché siamo in un luogo istituzionale'. Con Vannoni, quello stesso giorno, ci eravamo visti la mattina alla stazione di Firenze, ma non mi disse nulla. Il pomeriggio poi si presentò a Chigi per parlarmi di questo".

Lotti ha ricordato anche l'incontro con l'allora ad di Consip, Luigi Marroni: "L'ho incontrato per motivi istituzionali. Si parlava di obiettivi Consip per risparmi dello stato. Sono sicuro di non aver mai passeggiato tra palazzo Chigi e Largo Chigi con l'ingegner Marroni e di non aver mai avuto con lui conversazioni per strada in quelle occasioni. Non sapevo di indagini Consip su Marroni con cui non avevo rapporti di amicizia, ma solo di tipo istituzionale. Ero scettico sulla sua nomina che poi è comunque andata a buon fine".



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