Fridays for future in piazza a Firenze

Fridays For Future
Friday For Future (foto gonews.it)

Fridays for future scende in piazza ancora una volta domani partendo da Piazza Santa Maria Novella alle ore 9.00, per arrivare in Piazza Santa Croce a seguito di una marcia lungo l’Arno.

"Siamo costretti a tornare in piazza perché le istituzioni ignorano un problema che è sotto gli occhi di tutti. Il 2022 non è stato solo l’anno più caldo degli ultimi 200 anni. Il 2022 è stato l’anno più fresco per i prossimi 200 anni. Il 2022 ha registrato temperature mai così alte dal 1800 a cui hanno seguito la scarsità di precipitazioni, quasi il 50% in meno rispetto al 2021 (che non ha brillato per temperature e precipitazioni eh, anzi!), e un’ estremizzazione degli eventi atmosferici, come nubifragi che nel giro di poche ore hanno fatto registrare l’equivalente di pioggia di un intero anno" dichiarano gli organizzatori della manifestazione.

"Vista la vicinanza della data alla giornata dell’8 Marzo, venerdì scenderemo in piazza insieme ai movimenti ecofemministi, transfemministi, per la giustizia di genere e delle comunità LGBTQIA+, perché ogni tipologia di violenza e sfruttamento deve essere condannata, che sia verso l’ambiente, la persona o la libertà di espressione di ognuno di noi. Condividiamo la lotta per costruire comunità basate sulla cura reciproca e non sull’indifferenza e sul profitto, che sia sul corpo o sul territorio. Scendere in piazza è necessario per mantenere alta l’attenzione verso problematiche che conosciamo da decenni ma verso cui si è sempre procrastinato. È necessario per valorizzare la voce degli scienziati che già ci suggeriscono come affrontare e mitigare i cambiamenti climatici ma che poco ancora ascoltiamo. È necessario perché ad oggi si vede tanto greenwashing che ci fa guardare il dito e non la luna. È necessario per non abituarsi alla crisi climatica che deve rimanere urgenza e non diventare normalità.

Questa partecipazione, che è libertà, ha portato ad una grande presa di coscienza da parte della popolazione, ed un, se pur timido, dibattito che la politica ha la responsabilità di trasformare in azioni concrete. È necessario perché il tempo è poco prima che la crisi climatica renda impossibile la sopravvivenza dell’essere umano e non possiamo permetterci di lasciare che accada".

Fonte: Ufficio Stampa



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