Nardella: "Continueremo iscrizioni all'anagrafe di figli di coppie omogenitoriali"

Dario Nardella

I bambini figli di coppie omogenitoriali "non possono essere discriminate" e "Firenze è pronta a riprendere le iscrizioni all'anagrafe". A dirlo è il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo il dibattito scatenatosi a livello nazionale. Tutto era partito quando il Comune di Milano fu costretto a interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia in base a una circolare del ministero dell'Interno attraverso il prefetto. La questione riguarda i genitori che non riescono a dare la paternità o la maternità come per i bambini nati da coppie eterosessuali.

Su questo il sindaco di Firenze si sarebbe confrontato con alcuni sindaci di importanti città per una posizione comune, o in caso contrario anche ad andar avanti per conto proprio considerando la pronuncia della Corte costituzionale che mostrerebbe una mancanza a livello legislativo per riconoscere "pieni diritti  a questi bimbi che vivono nel nostro territorio".

Le reazioni

FdI: "Iscrizione all'anagrafe ingiustizia"

“Iscrivere all’anagrafe figli di famiglie monogenitoriali rappresenta un’ingiustizia, una scelta che incoraggia a ricorrere all’utero in affitto, pratica razzista e classista. Noi non ci stiamo”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi dopo le dichiarazioni di ieri del sindaco Nardella, che ha annunciato lo ‘strappo’ col governo guidato da Giorgia Meloni.

“Chi va in paesi come Moldavia o Ucraina per ‘procurarsi’ un figlio di pelle bianca spendendo il meno possibile, fa una scelta razzista e classista che non è eticamente accettabile. Un figlio non può essere acquistato come un oggetto qualsiasi e non può mai rappresentare per un genitore la soddisfazione di un capriccio” aggiunge Draghi, che conclude spiegando che “non ci sono solo gli aspetti etici, ma anche di giustizia sociale: se Firenze decide l’iscrizione all’anagrafe e Siena o altri comuni toscani no, si va a creare una disparità inaccettabile. Nardella troverà la nostra ferma opposizione in Consiglio comunale su questo tema” aggiunge Draghi.

“Notiamo che il sindaco Nardella ha trovato il modo di fare opposizione al governo Meloni fuori dal Parlamento – nota Jacopo Cellai –. Visto che nelle aule parlamentari non riescono ad essere incisivi, quelli del PD hanno pensato di utilizzare il ruolo dei sindaci per fare il loro lavoro di opposizione. Un’ammissione di debolezza”.



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