Con Uisp Firenze torna la corsa nel carcere Gozzini: "Lo sport unisce e supera ogni ostacolo"

(foto di archivio)

Ha vinto lo sport sabato 22 aprile all’interno della casa circondariale Mario Gozzini di Firenze in occasione di Vivicittà "Porte Aperte". La storica manifestazione di Uisp Unione Italiana Sport Per tutti, che porta l’atletica e in particolare la corsa nelle case circondariali e nelle carceri minorili ha visto affrontarsi spalla a spalla detenuti del carcere e atleti di cinque società sportive fiorentine. Una gara nel segno del fair play e del rispetto reciproco per ribadire grazie alla Uisp che lo sport unisce e supera ogni tipo di barriera e ostacolo.

La delegazione era formata dal presidente della Uisp Firenze Marco Ceccantini e dai rappresentanti di cinque società sportive fiorentine: il G.S. Le Torri con la presidente Catia Ballotti, i runners dell’Isolotto Apd e dell’Asd il Ponte Scandicci, dell’Asd La Fontanina e dell’U.S. Nave Asd.

I runners fiorentini hanno sfidato i detenuti del Gozzini e alla fine ad aggiudicarsi la gara, tre giri di corsa dentro il carcere, è stato Yassine che ha corso con la maglia della sua nazione: il Marocco. "Gara vinta - ha commentato il corridore al traguardo - me la sentivo dopo questo mese di Ramadan. Ho sofferto tanto, mi potevo allenare poco ma c’è l’ho messa tutta. Mi piace correre. Lo sport è importante dentro il carcere. Al Gozzini abbiamo due volte a settimana il campo sportivo e sono i giorni in cui ci sentiamo liberi".

Per il presidente di Uisp Firenze Marco Ceccantini "lo sport si conferma il modo migliore per risocializzare con le persone esterne al carcere e consente di vivere il carcere in modo più sereno". Senza dimenticare l’aspetto legato al rispetto della disciplina e delle regole.

"Lo sport per la popolazione carceraria – ha spiegato il comandante della polizia penitenziaria, Andrea Zema - è un modo per impiegare il tempo in modo positivo. Vedere i detenuti partecipare a una gara, rispettare le regole e l’avversario è sicuramente indice di quella crescita che si auspica avvenga in carcere nel percorso di rieducazione che sono chiamati a seguire".

Fonte: Uisp Comitato Firenze

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