Incendio nel calzaturificio, amianto presente nei campioni analizzati da Arpat

A seguito dell'incendio sviluppatosi, nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2023, presso il calzaturificio DEA S.r.l. di Capannori, in via Nuova di Segromigno monte, personale del Dipartimento ARPAT di Lucca ha effettuato un sopralluogo nella mattina del 24 ottobre us, prelevando due campioni di frammenti della copertura del magazzino incendiato, al fine di accertare la presenza di amianto. I campioni sono stati inviati all'Unità operativa Radioattività e amianto dell'Area vasta centro ed i risultati analitici hanno confermato la presenza di amianto.

Dalle informazioni raccolte dai Vigili del Fuoco, intervenuti sul posto, risulta che nell’edificio bruciato fossero presenti prodotti e semilavorati del calzaturificio, si ipotizza: prodotti chimici quali mastici, solventi, plastiche e carta. È plausibile che le abbondanti piogge cadute nella zona abbiano determinato un dilavamento delle eventuali ricadute al suolo causate dall’incendio.

Il Settore Modellistica Previsionale di ARPAT ha verificato che, nell’intervallo di tempo dell’incendio, dalle 23.30 del lunedì fino alle 2-3 di notte del martedì, le centraline prossime al sito hanno misurato venti deboli (1 – 3 m/s), tipici dell’orario notturno, provenienti da Est/ Nord-Est.

In data 25/10, personale ARPAT ha effettuato un ulteriore sopralluogo per il campionamento di suolo, prelevando 3 campioni di terreno in base alle zone di massima ricaduta individuate dal Settore Modellistica Previsionale.

Il Dipartimento di Lucca, in considerazione di quanto verificato durante l’attività di controllo, ha proposto al Comune di Capannori l’emissione di un provvedimento che imponga alla ditta di mettere, con urgenza, il sito in sicurezza, per evitare potenziali contaminazioni delle matrici ambientali interessate dai fumi scaturiti dall’incendio e dalle acque di dilavamento e la rimozione dei rifiuti presenti.

Il Comune di Capannori ha emesso un’ordinanza a tutela della cittadinanza dove consiglia un abbondante lavaggio di eventuali prodotti di orti e/o verdure coltivate in loco prima del loro consumo ed un’accurata pulizia degli ambienti esterni delle abitazioni da eventuali residui di combustione.

Infine, il Dipartimento ha richiesto che, al termine delle operazioni, venga presentata una relazione illustrativa con il dettaglio delle azioni eseguite e delle tipologie nonché le quantità e i CER dei rifiuti smaltiti.

Fonte: Arpat



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