Nuove Zone 30 in città: la rete Firenze30 difende la scelta e chiede "un salto di qualità"

Venerdì 2 febbraio 2024 le associazioni della piattaforma #Città30Subito hanno manifestato a Roma per dire no alle posizioni del Ministro dei Trasporti in materia di sicurezza stradale e per dire basta alla vergognosa strage quotidiana che si consuma sulle nostre strade. Qualità della vita e sicurezza delle persone devono rappresentare i pilastri decisionali in materia di mobilità. Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada hanno manifestato il loro sostegno a favore di tutti i Comuni in cui la trasformazione è già iniziata (da Olbia a Cesena, da Treviso a Bologna ai comuni del litorale teramano per oltre 45 chilometri).

Anche nella nostra città, le associazioni della rete Firenze30 plaudono all’ulteriore ampliamento delle Zone30, che hanno recentemente raggiunto il 50% della superficie urbana e che in tante città si sono dimostrate uno strumento efficace nella riduzione delle vittime della strada (Londra -46%, Graz -24%, Bruxelles -50%, Bilbao -28%). “Si tratta di un primo tassello di una trasformazione che deve includere il ridisegno e la riqualificazione di strade e piazze e la riduzione dell’uso dell’auto privata a beneficio di tutte le persone, del trasporto pubblico, di pedoni e ciclisti, di lavoratrici e lavoratori durante i loro spostamenti e di tutto il traffico veicolare residuo privato e professionale” riportano le associazioni. “Chiediamo che la prossima amministrazione si impegni a investire nella sicurezza stradale: le zone 30 non possono fermarsi alla mera apposizione di segnaletica orizzontale e verticale, ma servono anche da un lato maggiori controlli, dall’altro la riprogettazione delle strade. Pensiamo a casi come via di Ripoli o via Torcicoda, in cui la geometria della strada continua a incentivare velocità eccessive.

.Naturale prosecuzione di questo percorso è la Città 30, un modello ormai improcrastinabile a causa della continua situazione di emergenza sulle nostre strade, dove velocità, distrazione e mancata precedenza ai pedoni sono i fattori che causano il 55% dei morti in ambito urbano.

Difendiamo quindi l’autonomia delle amministrazioni locali in materia di mobilità sostenibile, contro le prese di posizione ideologiche avanzate recentemente dal Ministero dei Trasporti e annunciamo future mobilitazioni, a livello locale e nazionale, in vista della discussione della Riforma del Codice della Strada, nella quale vengono stralciati strumenti importanti per il controllo delle regole e per la promozione della ciclabilità e della mobilità sostenibile, rischiando seriamente di arrestare l'innovazione urbana e accrescere il ritardo italiano in materia di sicurezza stradale e mobilità sostenibile.”

 

Dati e studi a supporto delle tematiche sollevate, oltre che su www.firenze30.it, sono consultabili nei documenti:

-   Vademecum Città 30 (A.Colombo/E.Galatola) scaricabile da qui https://www.fiab.info/download/VademecumCITTA30.pdf

-   analisi della proposta di Direttiva sulla città 30 redatta dal Centro Studi FIAB, a cura di Edoardo Galatola (https://fiabitalia.it/direttiva-citta-30-una-proposta-inapplicabile-in-contrasto-con-il-codice-della-strada-e-le-indicazioni-dellue/)

 

Rete Firenze30

(Associazione Gabriele Borgogni, BYCS, FIAB Firenze Ciclabile, Fridays for Future Firenze, Associazione Lorenzo Guarnieri, Legambiente Firenze)

 



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