Detenuto si toglie la vita nel carcere di Pisa: "Era in semilibertà"

Un detenuto del carcere di Pisa si è tolto la vita nel pomeriggio di ieri. Secondo il sindacato degli agenti penitenziari Sappe, l'uomo era in semilibertà (poteva lavorare durante il giorno fuori dalle mura carcerarie). "Era rientrato in istituto nel primo pomeriggio adducendo che non si sentiva bene - afferma il segretario regionale del sindacato Francesco Oliviero. Verso le 17 il personale si recava nel reparto per prelevarlo ed accompagnarlo alla visita dal medico e lo trovava impiccato con un lenzuolo nel cortile dei passeggi. Inutili i tentativi di soccorso da parte del personale di polizia penitenziaria e dei sanitari".

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe "chiunque, ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità politica ed istituzionale, penso in primis ai sottosegretari alla Giustizia Delmastro e Ostellari, ognuno per quanto di competenza per delega ministeriale, dovrebbe andare in carcere a Pisa a vedere come lavorano i poliziotti penitenziari. L'ennesimo suicidio di un detenuto in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono. È fondamentale dare corso a riforme davvero strutturali nel sistema penitenziario e dell'esecuzione della pena nazionale".


Se senti di trovarti in situazioni di disagio o conosci persone in questo stato, ci sono numeri di telefono e siti internet adatti per un aiuto istantaneo. Per gli adolescenti minorenni è disponibile il Telefono Azzurro (19696, www.azzurro.it), per i più grandi il Telefono Amico (199 284 284, www.telefonoamico.it)

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