Il caso GKN, alla Sant'Anna Orlando e Tridico

Andrea Orlando (foto gonews.it)

Lunedì 26 febbraio alle ore 17,30, presso l’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna (Piazza Martiri delle Libertà 33, Pisa), è in programma il convegno ‘Delocalizzazioni e transizione ecologica: il caso GKN’. L’incontro, organizzato dall’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna, è l’occasione per discutere delle politiche industriali necessarie alla trasformazione del tessuto produttivo del paese, traendo spunto dall’evoluzione della vertenza della ex-GKN. Previste le relazioni di Armanda Cetrulo (Scuola Superiore Sant’Anna), sullo stato della filiera europea dell'auto e delle politiche industriali per la transizione ecologica, e di Dario Salvetti del Collettivo di Fabbrica GKN sullo stato della vertenza GKN. A seguire una tavola rotonda con gli interventi di Andrea Orlando (Partito Democratico), Pasquale Tridico (Roma 3), Samuele Lodi (Segretario Nazionale Fiom-Cgil) e Andrea Roventini (direttore dell’Istituto di Economia). Modera il convegno la giornalista Gea Scancarello (La7).

Prevista la diretta sul canale YouTube della Scuola Sant’Anna al seguente link: https://www.youtube.com/live/q9r1erym83g?si=Z1M_XbdiFyn9Ph5E

La necessità di una nuova politica industriale
Nel nostro paese, la vertenza legata alla ex-GKN di Campi Bisenzio ha riportato al centro del dibattito pubblico la questione delle delocalizzazioni e la necessità di una nuova politica industriale che salvaguardi i posti di lavoro. Fin dalle prime fasi, le ricercatrici e ricercatori dell’Istituto di Economa della Scuola Superiore Sant’Anna hanno seguito la vertenza, collaborando con il Collettivo di Fabbrica alla stesura di un piano per il futuro della fabbrica, e organizzando incontri pubblici di analisi e discussione sulla vicenda.

La transizione ecologica della nostra economia resa necessaria dal cambiamento climatico rappresenta un’opportunità in termini di crescita economica e creazione di posti di lavoro; tuttavia, la decarbonizzazione dell’economia impone anche costi. In assenza di una adeguata politica industriale, si corre il serio rischio di assistere all’ulteriore delocalizzazione delle attività produttive, con conseguente impoverimento del tessuto economico italiano, e la progressiva scomparsa di opportunità di lavoro qualificato. Queste considerazioni rendono necessario lo studio e la realizzazione di politiche industriali “verdi”, che guidino e supportino la transizione ecologica, tutelando le lavoratrici e i lavoratori e i territori.

Fonte: Scuola Superiore Sant’Anna



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