Violenza di genere: approvata legge su presa in carico e rieducazione degli autori

Il Consiglio regionale approva a larga maggioranza la nuova legge per la presa in carico e rieducazione degli autori di violenza di genere (a favore Pd, Italia viva, FdI, astenuti Lega e M5s) e approva maggioranza anche un ordine del giorno del Partito democratico collegato (a favore Pd, Iv e M5s, astenuto il gruppo della Lega, non partecipa al voto Fratelli d’Italia).

Il provvedimento è stato illustrato all’Aula dal presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni (Pd) e dal primo firmatario della proposta di legge, Andrea Vannucci (Pd). L’atto va a modificare la legge regionale 59 del 2007 ed è frutto, come ha spiegato Vannucci, di una “contestuale e contemporanea presa di coscienza, sia da parte della Giunta che del Consiglio regionale. Inserisce i centri per gli autori di violenza di genere e anche il riconoscimento delle vittime di violenza assistita, non soltanto minori di età”.

Nell’articolo 1 si inserisce tra i principi della legge 59/2007 il riferimento ai soggetti che assistono alle violenze, riconoscendoli come vittime e persone offese dalle violenze stesse. Nel testo si implementano poi le finalità della legge prevedendo esplicitamente che “la Regione promuove interventi volti alla presa in carico e alla rieducazione degli autori di violenza di genere al fine di far cessare i comportamenti violenti, di limitare la recidiva favorendo l’adozione di comportamenti non violenti nelle relazioni interpersonali, di riconoscere la responsabilità mediante l’acquisizione della consapevolezza della violenza agita, nonché di ricondurre le relazioni in condizioni di non violenza, parità e reciproco rispetto”.

La nuova legge prevede dunque che siano istituiti l’elenco regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio, e l’elenco dei centri per gli uomini autori di violenza domestica e di genere operanti sul territorio regionale, disponendo che possano iscriversi a tale elenco soltanto i centri in possesso dei requisiti previsti dall’intesa sancita nel settembre 2022 dall’Intesa Stato-Regioni”. Ancora, il testo interviene sulla formazione prevedendo che la Regione e le province promuovano iniziative e moduli formativi, tenendo conto anche del ruolo dei centri per uomini autori di violenza domestica e di genere, nonché di promozione degli interventi volti alla presa in carico e rieducazione degli autori di violenza di genere”. Il provvedimento non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

“Con questa modifica confermiamo i principi della legge del 2007 e portiamo un intervento fondamentale che incide su un aspetto determinante sul tema della recidiva e può portare a ridurre ulteriori casi di violenza”, ha spiegato il presidente Sostegni.

L’ordine del giorno impegna la Giunta regionale ad avviare “un percorso finalizzato ad aggiornare in modo organico” la legge regionale 59 del 2007 “con il coinvolgimento della commissione consiliare competente e dei molteplici soggetti interessati, a partire dal Comitato regionale di coordinamento sulla violenza di genere”; a tenere conto “dell’opportunità di fare specifico riferimento alle azioni di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole, così come proposto dalla Commissione regionale Pari opportunità della Toscana”.

Il vicepresidente della commissione Sanità, Andrea Ulmi annuncia l’astensione della Lega) e propone un emendamento all’ordine del giorno (“chiediamo di togliere il riferimento al maschilismo”), che però non viene accolto dalla maggioranza.

La capogruppo del Movimento 5 stelle Irene Galletti annuncia a sua volta il voto di astensione su quello che considera “un contenitore vuoto, non riempito dai contenuti e nemmeno finanziariamente che, nelle intenzioni, ci trova sicuramente favorevoli, ma servirebbe una presa di posizione forte e chiara”. E indica tra i punti non condivisi una “impronta familistica, dove si cerca di ricondurre la relazione a riunificarsi piuttosto che lasciare che il percorso prenda strade differenti”.

Sostegno al provvedimento viene espresso da Donatella Spadi (Pd), da Elisa Tozzi, che annuncia il voto favorevole di Fratelli d’Italia, e da Silvia Noferi (M5s). Mentre Diego Petrucci annuncia la decisione di Fratelli d’Italia di non partecipare al voto sull’ordine del giorno: “Riteniamo che sia tecnicamente sbagliato. La potestà legislativa è del Consiglio, non la si deve delegare alla Giunta regionale”.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa



Tutte le notizie di Toscana

<< Indietro

torna a inizio pagina