Pistoiese, blitz della Finanza. Arrestato il patron De Simone: il motivo

E' stato arrestato questa mattina il patron della Us Pistoiese 1921 e garante del trust Orange, Maurizio De Simone. A seguito di un blitz all'alba da parte della Guardia di Finanza nella sede della Pistoiese. Un'operazione condotta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

De Simone secondo l'accusa è coinvolto in una maxi frode milionaria ai danni dell'Unione Europea sul Pnrr.

Inoltre la Procura di Pistoia gli contesta reati fallimentari e false fatture. La Pistoiese ormai da mesi vivendo una fase societaria e sportiva molto complicata e la paura di un possibile fallimento rischia di essere sempre più concreta. La Guardia di Finanza di Pistoia sta portando adesso avanti una parte di queste maxi indagini riguardanti proprio le vicende del club arancione: si parlerebbe di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali e indebite sottrazioni al pagamento delle imposte.

Nel mirino, oltre a De Simone, ci sarebbero anche altri soggetti che ruotano intorno alla società.

Le parole del sindaco Alessandro Tomasi

Riguardo alla situazione descritta ha parlato anche il sindaco Alessandro Tomasi durante il Consiglio comunale sulla Pistoiese e sulla misura cautelare eseguita oggi dai finanzieri nei confronti di Maurizio De Simone.

"Abbiamo appreso che stamattina la Guardia di Finanza, nell'ambito di un'operazione svolta a livello europeo, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del garante del trust arancione Maurizio De Simone. I finanzieri hanno dato esecuzione a provvedimenti contenti 24 misure cautelari e sequestri per 600milioni di euro. Le attività di frode hanno riguardato soprattutto iniziative progettuali per decine di milioni di euro finanziate illecitamente con fondi PNRR. Le operazioni stanno interessando diversi Paesi europei e nelle scorse ore 150 finanzieri hanno effettuato perquisizioni in molte regioni italiane. È stata perquisita anche la sede della Pistoiese.

Apprendiamo, per il momento esclusivamente dalle notizie riportate dalla stampa, che ci sarebbe un secondo filone di inchiesta aperto, una costola della maxi indagine europea, riguardante le vicende del club arancione con particolare riferimento - si legge sui quotidiani - alla bancarotta fraudolenta. Per adesso non abbiamo ancora un quadro ben definito della situazione che riguarda la società arancione, il trust, la proprietà; solo dopo averlo acquisito sarà possibile capire se esistono strumenti di azione per intervenire in qualche modo a difesa della squadra e dei colori della città nel momento più buio della storia della Pistoiese.

Stamani mi sono subito confrontato con l'avvocatura della Lega calcio sugli scenari possibili e sui regolamenti vigenti per capire, adesso, quali strade si apriranno a seconda di ciò che accadrà. L'unico dato certo è che la situazione è estremamente delicata ed in continua evoluzione.

Quello aperto stamani è un capito gravissimo, che va al di là delle vicende sportive, e su questo, in spirito garantista, ci affidiamo naturalmente alla giustizia.

Siamo una città che combatte l'illegalità; sui fondi Pnrr abbiamo stipulato un accordo con la Guardia di Finanza per avere controlli maggiori rispetto a quelli normalmente applicati.  Occorre sottolineare che la nostra città e lo spirito che da sempre guida i tifosi della Pistoiese - che ho ricevuto anche recentemente e con i quali mi sono confrontato in modo riservato e sereno sulle scelte e sulle posizioni del Comune senza mai cavalcare, in entrambi i sensi, sterili polemiche -  sono basati su valori sani e che questa vicenda va ben oltre la storia di alti e bassi della squadra, una storia in cui i tifosi hanno sempre supportato i colori arancioni, nella vittoria e nella sconfitta.

Mi preme poi sottolineare la correttezza e la serietà con cui il Comune si è sempre mosso nei confronti della gestione di De Simone, nonostante le tante difficoltà e le inadempienze riscontrate. Questa Amministrazione, fin dal primo momento, ha applicato verso la società le regole che valgono per tutti, ovviamente senza sconti, facendogli capire che alla legalità non ci sono deroghe, e chiarendo che i nostri impianti sportivi sono frutto della nostra fatica e appartengono ai cittadini ed alla città. Spesso la richiesta di adempiere agli obblighi dettati dalla normativa, è stato motivo di attacchi della dirigenza verso questo Comune. A tali provocazioni abbiamo sempre preferito non rispondere.

Oggi si apre sicuramente un capitolo diverso e nuovo, ben più pesante e grave, su cui altri hanno la responsabilità di fare luce.

Questa Amministrazione si impegna, una volta delineati in modo netto i contorni della vicenda e per quanto sarà possibile, a fare la propria parte in nome dei colori arancioni". 



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