"Piaggio ferma veicoli commerciali per 5 mesi, riprendere confronto coi lavoratori"

Il 26 marzo la Piaggio ha prospettato il fermo produttivo del reparto Veicoli Commerciali finalizzato all’introduzione dei sistemi ADAS previsti dalle direttive europee sui veicoli. Un fermo che si annuncia di almeno 5 mesi e che con tutta probabilità può attribuirsi anche ad un ritardo di sviluppo.

Per farvi fronte è stato proposto dall’azienda (e sottoscritto da una parte della RSU, forse maggioritaria) il contratto di solidarietà, senza tenere in debito conto le richieste fatte dai delegati unitariamente: ampie ricollocazioni dei lavoratori in altri reparti attualmente a pieno regime (Due Ruote), limitazione della percentuale di riduzione d’orario a livello individuale prevista dal CDS (90% nell'accordo Piaggio!), maturazione dei ratei anche nei periodi di solidarietà per cercare di contenere la perdita salariale.

Tutto questo in un contesto di bilanci record presentati dall’azienda negli ultimi anni. Dal nostro punto di vista, ci sono due criticità da sottolineare.

Primo, una considerazione sul piano del metodo sindacale: occorre coinvolgere nelle decisioni le lavoratrici e i lavoratori. Bisogna ritornare a fare le assemblee in Piaggio! Perché è fondamentale la partecipazione diretta delle lavoratrici e dei lavoratori alle scelte che li riguardano direttamente.

Secondo, nel merito: riteniamo che il ricorso all’ammortizzatore sociale non sia servito, come qualcuno strumentalmente cerca di far credere alle lavoratrici e ai lavoratori, a scongiurare esuberi, in quanto, è stata la stessa azienda durante l’incontro a specificare che non si tratta di esuberi strutturali.

La nostra sensazione ci porta a ritenere che sia una necessità sopratutto aziendale quella di avere a disposizione, nel prossimo quinquennio, un periodo di ammortizzatori sociali più ampio rispetto ai 24 mesi della cassa integrazione (il combinato disposto di CIGO e CDS consente normativamente di considerare la metà il periodo di CDS ai fini del computo del quinquennio mobile).

Inoltre, da un punto di vista economico, dopo le ultime modifiche normative, la solidarietà ormai non determina miglioramenti di rilievo rispetto alla cassa integrazione, sia in termini salariali che per la maturazione degli istituti correlati (ferie, tredicesima, PDR, ecc.).

Il rischio concreto nei prossimi anni è che la Piaggio voglia continuare sistematicamente ad utilizzare gli ammortizzatori sociali per fermare le produzioni in parti sempre più consistenti dell’anno, ricorrere a questi strumenti nell’ottica anche di recuperare margini economici di bilancio, lasciando a casa lavoratrici e lavoratori, come lo scorso anno, non ritenuti collocabili in catena di montaggio.

Sarà invece necessario confrontarsi su quelli che saranno i piani di investimento, in tecnologie e soprattutto in nuovi prodotti che nei prossimi anni si determineranno negli stabilimenti di Pontedera, anche alla luce del fatto che da tempo si investe poco in manutenzione ordinaria degli impianti, scelta che determina un peggioramento dell’attività lavorativa quotidiana.

Sia ben chiaro, dalle ultime assemblee volute fortemente dalla nostra organizzazione le lavoratrici e i lavoratori vogliono poter lavorare e non essere lasciati mesi in cassa integrazione ed è anche questo il motivo per il quale abbiamo deciso di non sottoscrivere questo accordo. Deve essere altresì chiaro che, se la strategia aziendale è quella di aumentare i profitti anche attraverso un massiccio uso di ammortizzatori sociali, la Fiom-Cgil è e sarà sempre in prima linea per difendere il salario e le prospettive future delle lavoratrici e dei lavoratori.

Fonte: Fiom-Cgil Pontedera



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