Macchi (M5S): "Abbattuti 3 alberi a Santa Verdiana a Castelfiorentino, la giunta non risponde"

Fabrizio Macchi del M5S

Questa volta, a cadere sotto i colpi delle motoseghe, e già in periodo primaverile (periodo di nidificazione e quindi vietato secondo i decreti CAM), sono i tre maestosi pini del Santuario di Santa Verdiana a Castelfiorentino, area sottoposta a vincolo storico, artistico e archeologico. L’area in questione è sottoposta a varie categorie di vincolo, trattandosi di un’area di interesse archeologico e storico definita così nei documenti e nei piani urbanistici del Comune.

Chissà se l’amministrazione ha richiesto il parere della Soprintendenza, questo sarà chiarito con domanda precisa in un’interrogazione comunale da parte del consigliere 5 Stelle Fabrizio Macchi. Il consigliere farà anche accesso agli atti per cercare di mettere luce in questa vicenda a dir poco nebulosa.

Ma quello che colpisce e fa male sono principalmente due cose.

La prima è che questa amministrazione, che si proclama tanto “green” a parole, ha mostrato nei fatti tutt’altra natura: prova ne è la poca cura degli alberi urbani che sono seccati per mancanza di irrigazione o che sono stati abbattuti. Per citare un esempio, l’ultimo purtroppo di una lunga serie, recentemente è stato abbattuto un pino nel parco “dei filosofi”, perché essendosi piegato aveva destato preoccupazioni fra i cittadini.

Stranamente, un’amministrazione spesso sorda a tante esigenze e problemi della gente, risponde subito soltanto quando si tratta di tagliare, con una solerzia davvero atipica per essa stessa.

Eppure la sentenza del Consiglio di Stato (Sez. V, 27.10.2022, n. 9178) stabilisce un importante punto a favore della salvaguardia degli alberi, troppo spesso sbrigativamente indicati quale “pericolo” per l’incolumità pubblica senza alcuna reale motivazione.

È stata chiesta, per il taglio albero, la preventiva perizia di un agronomo (obbligatoria, secondo la sentenza di cui sopra) per certificare il reale pericolo e non assecondare solo la persistente e ingiustificata “alberofobia” presente in molti cittadini?

Non lo sappiamo, e non lo sapremo forse mai, perché alla PEC del Consigliere Macchi inviata per chiedere se l’abbattimento era stato per lo meno valutato da un tecnico, non è stata data risposta.

E qui veniamo al secondo, e forse più grave problema che incontra chi ha a che fare con questa amministrazione: la prassi della ”non risposta” . Non rispondono gli assessori, non risponde il sindaco. Non si informa la popolazione, per citare alcuni esempi, nemmeno sulla recente Holding per i multiservizi, o sulla grave faccenda del raddoppio ferroviario. Si assiste, per lo più, a proclami in situazioni e contesti ufficiali, con promesse nebulose e mai realizzate che nascono e muoiono lì, nell’evento o incontro pubblico.

Niente dialogo con la popolazione, tutt’al più una diretta Fb per ribadire che il sindaco ha sempre ragione o che lo aveva sempre detto. Eppure la carta dei servizi di Castelfiorentino parla chiaro, la gestione dovrebbe essere davvero diversa, ma rimane appunto, tutto sulla carta. Così cresce l’insoddisfazione, lo smarrimento e la rassegnazione fra la popolazione. Si sente che è inutile rivolgersi a chi, invece, dovrebbe non solo rispondere alle istanze della popolazione, ma anche far sentire che l’amministrazione sta con loro e collabora per risolvere i problemi (tanti) che affliggono questa città.

C’è bisogno di un cambiamento, vero, non a parole. Castello si merita più rispetto, più attenzione, più partecipazione. Ecco, l’esempio emblematico dei lavori a Santa Verdiana riguarda in realtà tutti gli aspetti del vivere a Castelfiorentino. E anche ignorare le sentenze in materia del Consiglio di Stato, che dovrebbero fare giurisprudenza e che sono chiare su questi argomenti, rientra ormai nel “modus operandi” di questa amministrazione. Si continua a fare come si vuole, si eludono non solo i controlli ma, non informando la cittadinanza, si evitano anche discussioni e pareri legittimamente discordi.

Cosa c’entra con l’operazione di adeguamento sismico della scuola elementare “Tilli”, il taglio dei tre pini presenti nel parco? E a tal fine era veramente necessario abbatterli? Cosa è successo, non ci si era accorti prima, della presenza di quei tre belli alberi nei pressi della scuola e che poi, addirittura, sono stati inglobati all’interno dell’area di cantiere? L’opera è finanziata interamente con fondi PNRR, giustamente per tutelare beni artistici e ambientali, ma allora perché abbattere i pini?

 

Fonte: MoVimento 5 Stelle Castelfiorentino



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