Sicurezza sul lavoro, la proposta di Azione-Empoli sul serio

Dopo la strage avvenuta a Firenze in Via Mariti, il bollettino delle morti non accenna a fermarsi; ogni tre giorni avviene una morte sul lavoro e ogni minuto avviene un incidente che produce lesioni, molte volte invalidanti. Oramai fanno “rumore” solo le morti con più soggetti, come quelle avvenute recentemente nella centrale elettrica in provincia di Bologna. Come partito politico Empoli in Azione diciamo da tempo che il tema sicurezza del lavoro deve entrare nell’agenda elettorale delle prossime elezioni amministrative, perché non possiamo accettare come strutturali la morte di uomini e donne al lavoro. Pertanto, riteniamo importante ribadire che nella nostra proposta di formulare un patto della Sicurezza, tra Prefettura e Comune/i, temi quali i controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, il caporalato ed il lavoro nero dovranno essere trovare adeguato spazio. Così come riteniamo importante cambiare l’approccio alla sicurezza sul lavoro. Dobbiamo creare una cultura della prevenzione, una cultura del precedente conosciuto, cioè dare la massima diffusione a tutti i lavoratori della modalità con cui sono avvenuti gli incidenti, non per incriminare qualcuno, ma solamente per capire cosa e dove non ha funzionato nel campo della sicurezza e per rendere più consapevoli i datori di lavoro e i lavoratori. Inoltre, dobbiamo creare una cultura della family assistance. Spesso i famigliari dei lavoratori e delle lavoratrici che subiscono lutti si trovano soli davanti alla morte dei loro affetti; gli aspetti legali, la gestione del lutto, il trasferimento della salma nel luogo d’origine, sono spesso operazioni non coordinate o lasciate alla buona volontà delle singole sigle sindacali o di qualche Prefetto o Sindaco illuminato o dei colleghi di lavoro. Avere un lutto in famiglia vuol dire, oltre a vivere un dramma emotivo inaspettato ed imrpvviso, ritrovarsi di colpo sotto i riflettori dei media, dover gestire figli piccoli , veder diminuire da un giorno all’altro le entrate economiche del nucleo. Inoltre, dobbiamo sin da ora gestire il problema delle ondate di calore e della sicurezza sui posti di lavoro durante il periodo estivo. Come affronteremo la prossima estate? Andranno cambiati i turni di lavoro per i lavoratori che operano all’aperto? E fino a che temperatura sarà permesso lavorare? Sono domande a cui dobbiamo oggi delle risposte, per evitare incidenti che con una buona prevenzione si possono evitare o comunque fortemente ridurre. Dobbiamo tutti sforzarci di lavorare per creare una nuova cultura della prevenzione, consapevoli degli enormi cambiamenti avvenuti nel modo di produrre e dei cambiamenti sociali che stanno attraversando le nostre società.

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