Discoteche abbandonate o demolite, dal video di Max Pezzali un tuffo nei ricordi anche in Toscana

Un frame dal video di Max Pezzali

Ah bei tempi al Jaiss... E quando c'era il Seven Eleven? O quando si andava all'Insomnia? Si potrebbe andare avanti per ore a rivangare i grandi locali del passato. C'è chi ci ha fatto una canzone. Si tratta di Max Pezzali, che ha da poco pubblicato "Discoteche abbandonate" dedicato proprio a quelle piste da ballo famosissime in tutta Italia che tra gli anni Ottanta e i Novanta hanno fatto ballare migliaia di persone.

Nel video di Pezzali si vedono gli spazi de La Casina Rossa - Se non vieni sei out, attiva dagli anni '70 agli anni Duemila a Ponte San Pietro, vicino Lucca. Si nota la corona da re ancora sospesa, in mezzo a un mucchio di macerie. Le immagini sono tratte da Disco Mute, un libro del 2021 che ritrae quel che rimane di luoghi che hanno portato allegria e divertimento per decenni, prima del declino.

Non è l'unico locale abbandonato o demolito, ma non dimenticato. A Vinci c'è il famosissimo Jaiss, che a Sovigliana ha portato migliaia di ragazzi e ragazze per anni. Nell'Empolese a Montelupo Fiorentino hanno fatto la storia il Seven Eleven e il Mood, mentre tra Castelfiorentino e Certaldo era la patria del Kaleido; a Ortimino (Montespertoli) andava per la maggiore il Mulligans, anche se era nato come pub (ma le serate da discoteca sono state tantissime).

L'elenco sarebbe infinito: a Firenze il Maracanà e il Meccanò, a Campi Bisenzio l'Happy Land, a Chiesina Uzzanese il mitico Concorde che ancora oggi organizza revival qua e là per la Toscana per gli aficionados un po' più stagionati. Come dimenticare il Taotec di Figline o l'Imperiale di Tirrenia (Pisa), così come il Ciucheba di Castiglioncello (Livorno) o l'Insomnia a Ponsacco.

Sono tantissimi i locali abbandonati dopo anni, se non decenni, di splendore e gloria. Diteci i vostri locali del cuore che non esistono più!



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