Polemica su scuola e festività religiose, il Pd: "Destra lasci in pace l’autonomia"

Polemica sulla comunicazione dell'assessora regionale all'Istruzione, Alessandra Nardini, sul calendario del prossimo anno scolastico, indirizzata ai dirigenti scolastici ma arrivata nelle mani dell'Europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi e del Consigliere regionale di Fratelli d'Italia Gabriele Veneri prima che alle scuole.

Nella lettera si faceva riferimento alla possibilità per i singoli istituti scolastici di prevedere giornate di sospensione delle attività didattiche anche in occasione di festività di altre religioni nell'ambito dell’autonomia degli istituti.

 

Nardini: "Fatto gravissimo"

"È accaduto un fatto gravissimo: una lettera indirizzata alle dirigenti e ai dirigenti scolastici che, come Assessora regionale all'Istruzione, ho firmato e di cui ho chiesto l'invio già da alcuni giorni all'Ufficio Scolastico Regionale (Ministero), non solo non è stata inviata, ma è arrivata nelle mani dell'Europarlamentare Susanna Ceccardi prima che alle scuole. Mi chiedo come sia potuto accadere, anche se non stupisce visto il precedente analogo della relazione sull'ispezione ministeriale a Careggi. Intendo chiedere approfondimenti anzi, chiedo pubblicamente a Susanna Ceccardi come abbia avuto la lettera.

In ogni caso, la competenza sul calendario scolastico è delle Regioni, non del Ministero. È prassi consolidata che le comunicazioni alle scuole passino dall'Ufficio Scolastico Regionale ma, dato il mancato invio e data la nostra competenza, ho dunque inviato io stessa la lettera ieri sera. Rispondo molto volentieri alle accuse di Ceccardi, anche per smascherare la sua ignoranza in tema di scuola e la sua becera propaganda attraverso cui da anni strizza l'occhio ai razzisti.

La lettera che ho firmato non cambia di una virgola quello che le scuole già potevano e possono fare grazie all'autonomia scolastica che lei, e soprattutto il Ministro Valditara, dovrebbero conoscere e rispettare. Da sempre le scuole, infatti, possono scegliere ulteriori giornate di sospensione delle lezioni rispetto al calendario scolastico varato dalla Regione.

La mia lettera alle scuole tanto contestata, recita così: 'Nell’ambito della loro autonomia, i singoli istituti scolastici possono quindi, come di consueto, prevedere ulteriori e facoltative giornate di sospensione delle attività didattiche, ad esempio in occasione di festività di altre religioni non già ricomprese nei giorni di chiusura obbligatoria delle scuole che possano determinare un prevedibile alto tasso di assenze di studentesse e studenti. Resta fermo, naturalmente, il numero di giorni di lezione stabilito dalla normativa vigente'.

Esattamente quello che già accade, ad esempio, per i cosiddetti ponti senza che nessuno alzi gli scudi come stanno facendo loro per la mia lettera o per la scuola di Pioltello, solo perché si fa riferimento a festività di religioni diverse da quella cattolica. Questo è il loro problema.

La scuola non ha bisogno della loro becera propaganda discriminatoria. Valditara garantisca piuttosto ai territori le risorse per gli interventi di edilizia scolastica, torni indietro rispetto ai tagli sulle autonomie scolastiche da lui voluti, riveda i criteri di formazione delle classi, perché è un problema che nei piccoli paesi le classi vengano soppresse e in alcune zone, invece, si abbiano classi pollaio. È a questi temi che dovrebbe provare a dare risposte il Ministro dell'Istruzione. È su questi temi che dovrebbe battersi l'Europarlamentare Ceccardi, che invece sembra rimasta ferma nel tempo, come un disco rotto. È rimasta sulle ruspe a Cascina. Non si ferma nemmeno di fronte alle bambine e ai bambini. Che vergogna"

 

Querci (Pd): "La destra non conosce mondo della scuola"

É molto grave che una lettera indirizzata da un’assessora regionale ai dirigenti scolastici finisca nelle mani di esponenti politici anziché ai diretti interessati. È altrettanto grave la strumentalizzazione che ne viene fatta, perché mette in discussione l’autonomia scolastica e la prerogativa della Regione nello stilare il calendario. C’é poi l’aspetto politico, quello che ci oppone da sempre ai partiti di Ceccardi e Veneri, e cioé il sacrosanto principio di accoglienza e intercultura anche nell’istruzione. Alla destra manca la conoscenza del mondo della scuola, che la legge definisce, giustamente, ‘comunità educante’. Stiamo assistendo a tagli economici, imposizioni ideologiche, anziché investimenti su strutture e personale. In Toscana, invece, abbiamo ben chiaro quale sia la missione della scuola pubblica, proprio grazie a rappresentanti istituzionali come l'assessora Nardini che in questi anni si é trovata a dover difendere l’istruzione tante volte, l’ultima in ordine di tempo contro il decreto governativo per l’accorpamento di 24 istituti in Toscana”. Così Simona Querci, responsabile scuola del Pd toscano



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