Una mostra su Cristiano Banti, l'artista che lega Montemurlo e Santa Croce


In occasione del bicentenario della nascita di Cristiano Banti (1824- 2024), il Comune di Montemurlo, con la curatela della Fondazione Cdse, la collaborazione della Pro Loco Montemurlo, della biblioteca comunale “Bartolomeo Della Fonte” e il sostegno di Signal e Bimitex, promuove “Lo scrigno di Cristiano Banti”, la mostra che si aprirà martedì 23 aprile ore 11 alla biblioteca "Bartolomeo Della Fonte" (piazza Don Milani, 1 - Montemurlo). Un evento per valorizzare ed approfondire la conoscenza dell'illustre cittadino montemurlese, nato a Santa Croce sull'Arno e esponente della pittura macchiaiola e mecenate, già oggetto di un’importante mostra antologica nel 2014 nel borgo della Rocca di Montemurlo. Un’esposizione che narra, attraverso suggestive fotografie d’epoca, disegni originali e documenti provenienti in gran parte dalla collezione di casa Banti, il legame del pittore con la collina montemurlese. L'assessore alla cultura spiega che negli ultimi decenni il Comune di Montemurlo ha lavorato per promuovere la conoscenza della storia del territorio e dei suoi personaggi più famosi. Dalla valorizzazione della battaglia di Montemurlo attraverso il lavoro del Gruppo storico, alla scoperta dell'eclettismo di Umberto Brunelleschi, oggi il Comune torna a indagare il legame di Cristiano Banti con il territorio attraverso fotografie e documenti appartenenti agli eredi del grande mecenate. Un viaggio fatto di bellezza e suggestione alla scoperta di un grande montemurlese. Il corpus di disegni è una significativa scelta della produzione grafica di Cristiano Banti lungo tutto il suo percorso artistico. Alla fine degli anni Cinquanta dell'Ottocento il pittore si dedica a studi di teste e figure in costume, derivate da meditazioni sulla pittura del Quattrocento fiorentino e nello specifico da Ghirlandaio. Dagli anni Sessanta in poi –parallelamente alla sua produzione pittorica- nella grafica di Banti ricorre incessantemente la presenza di figure femminili variamente atteggiate e riconducibili al mondo contadino. Il legame di Banti con il territorio si dipana attraverso i lunghi soggiorni alla villa del Barone, prima residenza familiare dopo le nozze, casa natale della primogenita Alaide e meta di piacevoli e creativi soggiorni stagionali, spesso in compagnia di artisti e pittori macchiaioli. Nella stessa cappella della villa troverà riposo eterno Cristiano Banti insieme a parte della famiglia. Il cuore dell’esposizione è un’incursione in un ipotetico studio di casa Banti, nelle carte private della famiglia, dove il legame del pittore con la collina montemurlese e non solo prende vita attraverso suggestive fotografie d’epoca, disegni originali e documenti provenienti dalla collezione degli eredi Banti. «È uno scrigno che si apre per la comunità e per i turisti, uno scrigno di piccoli tesori d’arte e di memorie, dove le fotografie e gli appunti grafici del pittore dialogano con i progetti per i dipinti e i ricordi di famiglia firmati da Giovanni Boldini», conclude la direttrice della Fondazione Cdse, Alessia Cecconi.

Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio stampa



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