Lutto nel mondo dell'arte, è scomparso Marco Ciatti

Il Museo di Palazzo Pretorio, il Sindaco e l’Assessore alla Cultura di Prato si uniscono al cordoglio per la scomparsa di Marco Ciatti che, fin dalla riapertura del 2014, è stato membro del Comitato Scientifico, lavorando al progetto generale di conservazione delle opere e contribuendo a numerose pubblicazioni e convegni promossi dal museo pratese in questi anni.

Pratese, storico dell’arte, e Accademico dei Lincei, Marco Ciatti è stato a lungo Soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro, dove ha lavorato per 38 anni; nel corso della sua carriera ha prodotto oltre trecento pubblicazioni, ha tenuto convegni e conferenze presso istituzioni culturali specializzate a livello internazionale, e nel corso della sua attività ha diretto, fra gli altri, il restauro delle opere di artisti del calibro di Cimabue, Giotto, Beato Angelico, Botticelli, Raffaello, Leonardo da Vinci, Caravaggio, Rubens e Pollock.

"Rigoroso, appassionato e competente, Marco Ciatti ha dato un contributo fondamentale alla rinascita del nostro museo. La sua scomparsa lascia una grande vuoto: lo ricordiamo con gratitudine e affetto, e siamo vicini alla sua famiglia in questo momento" commenta Rita Iacopino, direttrice del Museo di Palazzo Pretorio.

Il direttore degli Uffizi: "Ha fatto conoscere l'eccellenza della scuola fiorentina del restauro in tutto il mondo"

"Marco Ciatti aveva grande consapevolezza della lunga tradizione dell'Opificio delle Pietre Dure e ne tracciava la storia con fierezza e affetto. Spesso chiamato all'estero per curare progetti importanti, ha contribuito a diffondere l'eccellenza della Scuola Fiorentina del Restauro in tutto il mondo.
Le Gallerie degli Uffizi si uniscono al dolore della famiglia e di tutta la comunità scientifica per la sua scomparsa, rivolgendo a Ciatti un vivo ringraziamento per l'eccellenza del lavoro svolto in decenni di passione e studio". Così il direttore del museo Simone Verde esprime cordoglio per la morte di Marco Ciatti, storico dell'arte, soprintendente dal 2012 al 2022 dell'Opificio delle Pietre Dure e docente per molti anni del corso di Storia del Restauro dell'Università di Firenze.

FdI: "Il mondo della cultura perde passione e intelligenza rare"

"Il mondo della cultura e dell'arte, con la scomparsa di Marco Ciatti, perde un'intelligenza rara dalla spiccata sensibilità, come ha dimostrato nella sua attenzione alla valorizzazione dei giovani nel trasmettere loro il valore del restauro, di cui era uno dei massimi esperti al mondo. Uno storico dell'arte, nato a Prato, che ha speso buona parte della propria vita per l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, di cui è stato soprintendente con passione, cura, e caratterizzando il proprio ruolo grazie ad una spiccata capacità di visione, che ha portato l'eccellenza dell'Opificio e della sua scuola al di là dei nostri confini. Esprimendo la nostra vicinanza alla sua famiglia, avremo sempre in Marco Ciatti un modello di professionalità e competenza inestimabili". Lo scrivono, in una nota, il deputato pratese Chiara La Porta e i capigruppo delle commissioni Cultura del Parlamento di Fratelli d'Italia, il deputato Alessandro Amorese e il senatore Paolo Marcheschi.

Aned: "Memoriale di Firenze visitabile anche grazie a Ciatti"

"È scomparso dopo una lunga malattia Marco Ciatti, per 38 anni protagonista di molti celebri restauri realizzati dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Noi lo abbiamo incontrato una decina di anni fa quando di trattò di restaurare il Memoriale degli italiani appena giunto, smontato in molti pezzi, da Auschwitz. Ciatti favorì le ricerche di Elisa Millacci, che studiò le tele di Samonà per un anno, così da mettere a punto le metodologie che poi furono utilizzate per tutte le 23 tele che compongono la grande spirale progettata dai BBPR.

Di poche parole, riservato, si appassionò al nostro Memoriale cui dedicò la stessa dedizione con la quale era stato appena restaurato un dipinto di Leonardo da Vinci. Se il Memoriale è oggi visitabile a Firenze in tutto il suo splendore lo si deve anche alla passione, alla competenza, alla sensibilità di Marco Ciatti. Alla sua famiglia e ai restauratori dell’Opificio le condoglianze dell'ANED" così Dario Venegoni Presidente nazionale ANED e Lorenzo Tombelli Presidente ANED sez. Firenze.



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