Intifada al corteo del 1 maggio: "Presenti anche per chiedere la pace"

Questi primi mesi del 2024 sono stati caratterizzati, oltre al consueto stillicidio giornaliero, da due tragedie sul lavoro di dimensioni impressionanti. Cinque operai morti per il crollo nel cantiere per la costruzione dell’ ennesimo supermercato a Firenze e sette operai morti nella centrale idroelettrica di Bargi, a Suviana sull’appennino Tosco-emiliano. Due tragedie che hanno in comune, come spesso accade, il coinvolgimento di lavoratori in appalto. Mentre nell’ultimo caso si tratta di operai provenienti principalmente da altre regioni, nel primo si trattava di quattro operai di origine straniera su cinque, di cui alcuni addirittura senza permesso di soggiorno. Lo diciamo da anni, è il sistema degli appalti e sub appalti. Se la caratteristica principale per poter lavorare è quella del maggior ribasso è ormai chiaro che ciò va a scapito del reddito, delle condizioni e della sicurezza sul lavoro. Mentre sarebbero necessarie norme più stringenti e più controlli il governo ha scelto invece di snellire quelli che sono considerati oneri per le aziende piuttosto che investimenti, permettendo il sistema degli appalti a cascata. Questa concezione del lavoro rende l’ Italia il paese dove ci sono più incidenti sul lavoro di tutta l’ Europa occidentale, in paesi come Olanda o Germania ce ne sono addirittura un terzo od un quarto rispetto ai nostri dati. Riteniamo un obbrobrio pensare di liquidare le responsabilità delle aziende con dei punti, siamo per l’ introduzione del reato di omicidio sul lavoro e quando vengono riconosciute responsabilità oggettive le aziende devono essere semplicemente chiuse. Mentre i nostri giovani più qualificati, significativo l’esempio dei laureati in medicina costretti ad emigrare in paesi come la Francia in cui le retribuzioni e le condizioni di lavoro non sono paragonabili a quelle italiane, la manodopera a basso costo utilizzata negli appalti è disposta a tutto pur di lavorare. CGIL e UIL (CISL addirittura non pervenuta), pur non avendo fatto sostanzialmente niente al momento della sua introduzione da parte del nefasto, per tutti i lavoratori e lavoratrici di questo paese, governo Renzi, si sono finalmente accorte che il Jobs Act è stato il maggior fattore di precarizzazione negli ultimi dieci anni. Chiediamo l’abolizione del Jobs Act e chiediamo anche una riduzione generalizzata dell’ orario di lavoro a parità di salario. Ricordiamo però a CGIL che non ci si può dichiarare a favore di questo principio e poi invece firmare rinnovi di Contratti Collettivi Nazionali Lavoro come è stato fatto per quello dell’ Igiene Ambientale portato dalle 36 alle 38 ore settimanali. Siamo infine a favore all’ introduzione di un salario minimo, inutile pensare di delegarlo alla contrattazione tra le parti. Ci sono CCNL come il multiservizi, frutto della contrattazione collettiva, che prevede una paga oraria molto inferiore ai 9 o 10 euro proposti da qualcuno.

Saremo presenti al corteo empolese del 1° maggio anche in solidarietà al popolo Palestinese che, come quello Curdo, ha diritto ad uno stato libero e sovrano. Chiediamo l’immediato cessate il fuoco a Gaza ed il ritiro dell’ Esercito sionista che permetta corridoi umanitari per la popolazione stremata ed il rilascio degli ostaggi civili Israeliani. Chiediamo che Netanyahu, il suo governo di destra, i vertici militari del suo esercito ed i coloni ultraortodossi che occupano abusivamente territori Palestinesi siano riconosciuti come colpevoli di apartheid e genocidio nei confronti del popolo Palestinese e siano condannati per questo di crimini contro l’ umanità.

Per il diritto all’autodeterminazione e a vivere sulla propria terra del popolo Palestinese. Per una pace immediata, giusta e duratura.

Per un mondo del lavoro dignitoso, sicuro e rispettoso delle persone e dell’ambiente. Basta essere poveri pur lavorando e basta al ricatto lavoro/salute.

NO ad appalti al massimo ribasso, no ai sub appalti!

SI all’ abolizione del Jobs Act!

SI alla diminuzione generalizzata dell’ orario di lavoro a parità di salario!

SI all’ introduzione del reato di omicidio sul lavoro e all’ introduzione del salario minimo!

Appuntamento alle 9,30 in P.za Don Minzoni, ore 13 pranzo al CSA Intifada di Ponte a Elsa.

Comunità in Resistenza/ CSA Intifada

Cobas ATI, aderente alla Confederazione Cobas del lavoro privato.



Tutte le notizie di Empoli

<< Indietro

torna a inizio pagina