Keu, il Tar ribalta il ricorso: le aziende di Lerose devono pagare la bonifica

C'è un altro risvolto giuridico legato alla vicenda Keu. Ed è quello legato al Tar della Toscana, lo riporta il quotidiano Il Tirreno, specificando che il 10 aprile scorso una sentenza ha condannato la giunta regionale in merito alla bonifica. Il ricordo riguardava due aziende aretine, la Chimet e la Tca, impegnate nel settore orafo. Le imprese non saranno condannate a pagare la bonifica delle aree inquinate dalle polveri di Keu, nel caso specifico quello del sito di stoccaggio di Bucine, legato alle aziende di Francesco Lerose. La Lerose Srl e la Kyterion Srl ricevevano i fanghi di depurazione delle concerie, secondo quanto ricostruito dalla procura, e invece che 'sedimentarlo' per renderlo innocuo a livello ambientale (mescolandolo ad esempio nel cemento armato) veniva utilizzato come terra di riporto. I giudici del tribunale amministrativo dicono che l'amministratore Lerose sarebbe responsabile. E questa sentenza potrebbe portare a far saltare il piano di bonifiche, tra cui anche quelli sul tratto di Brusciana della nuova SRT 429 tra Empoli e Castelfiorentino. E quindi, spetterebbe alla Regione pagare per bonificare un danno che non è dipeso da loro, né dai cittadini che con le tasse finanziano le istituzioni.

I commenti

Mazzetti (FI): "Sentenza Tar certifica gravi lacune ciclo rifiuti in Toscana"

"Dando torto alla Regione Toscana il Tar ha semplicemente constatato un fatto: è responsabile non solo chi produce i rifiuti speciali o chi li trasporta, fermo restando che chi ha sbagliato deve pagare, ma anche chi avrebbe dovuto gestire i rifiuti speciali, nel caso la Regione Toscana. Purtroppo, il conto lo pagheranno per l'ennesima volta i toscani. Prima avvelenati, poi colpiti in uno dei cuori produttivi della regione e ora anche nel portafoglio". Questo il commento dell'On. Erica Mazzetti, Deputato di Forza Italia VIII Commissione ambiente, già fautrice dell'inserimento del caso keu nella commissione d'inchiesta sui rifiuti, dopo la notizia apparsa sul 'Tirreno' della condanna al Tar della Toscana. "Quanto emerge da questa sentenza – riflette Mazzetti – ha rilevanza regionale, visto che la Regione ha la competenza sui rifiuti e sugli impianti, quasi del tutto assenti. Ciò apre a delle ricadute pesanti non solo sul comprensorio del cuoio, danneggiato dal caso keu, ma anche su tutti i distretti produttivi della Toscana, anche quello pratese". "Visto che il problema riguarda anche Prato auspico che Ilaria Bugetti, attualmente consigliere regionale, sappia fare finalmente qualcosa di concreto per tutelare il distretto, magari svegliando una regione dormiente sul tema dei rifiuti", conclude Mazzetti.

Masi (Buongiorno Empoli-M5S): "Empolesi rischiano la salute"

"È una questione grave e che ci riguarda da vicino – commenta Leonardo Masi, candidato sindaco per Buongiorno Empoli, Movimento 5 Stelle e SIAmo Empoli – Abbiamo la 429 da
bonificare, dopo che è stato appurato la criminale azione di scaricare i rifiuti tossici sotto la nuova variante in costruzione. Ci sono empolesi che rischiano la salute, perché il Keu si infiltra
nelle falde acquifere e ci avvelena tutti".

"La bonifica è un atto dovuto, urgente e imprescindibile – continua Masi – Possiamo comprendere le ragioni giuridiche ma non possiamo accettare che sia la magistratura a gestire una
vicenda così fondamentale per la nostra salute. La politica è responsabile e la responsabilità della politica non si afferma solo e soltanto giuridicamente, a suon di denunce e ricorsi. La
responsabilità della politica è negli atti politici e amministrativi, nella carenza dei controlli, nel fatto inconfutabile che quei rifiuti dannosi sono stati messi proprio lì".

"Ora si deve bonificare – conclude Masi – e velocemente. E non è accettabile che anche i costi della bonifica ricadano sui cittadini. Paghi chi ne è responsabile, anche politicamente".

Bagnoli (cdx Pontedera): "Comune si è rifiutato di bonificare, castello di retorica ora scricchiola"

“Finora il Sindaco Franconi si è nascosto dietro alla scusa del “chi inquina paga” e mentre gli altri Comuni procedevano veloci con le bonifiche a Pontedera tutto il materiale tossico è rimasto sul territorio. Oggi purtroppo arriva la sentenza che platealmente smonta la retorica di Franconi e sostanzialmente costringe gli enti pubblici a provvedere alla rimozione degli inquinanti”. Lo sottolinea Matteo Bagnoli, candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni comunali dell’8 e 9 giugno a Pontedera (Pisa) dopo la sentenza del Tar sulla vicenda Keu.

“Per anni il Comune di Pontedera si è rifiutato di bonificare i fanghi tossici che si trovano sul nostro territorio, ricordo che stanno a meno di 200 metri dallo stadio, dalle scuole superiori e dalla stazione di filtraggio dell’acqua e a meno di 100 metri dalle abitazioni” spiega Bagnoli che aggiunge come “il motivo per cui non si è proceduto alla bonifica è evidente a chiunque conosca un minimo la situazione del comune di Pontedera oggi: non ci sono i soldi per procedere. Questa palese verità non può essere ammessa, perché altrimenti il Sindaco Franconi dovrebbe ammettere di aver gestito malissimo i soldi dei pontederesi, al punto da lasciare un Comune in pericoloso dissesto finanziario”.

“Insomma – aggiunge ancora Bagnoli - a questo punto il castello di retorica della giunta Franconi scricchiola pericolosamente e a fianco del disastro ambientale si delinea anche un disastro politico dato che tutta la linea seguita per anni oggi perde di qualsiasi consistenza ed è palesemente smentita dal Tar. Nel frattempo, i fanghi inquinati di cromo, cadmio, nichel, rame, selenio e zinco sono rimasti per mesi e mesi sul terreno, venendo addirittura sommersi durante l’alluvione di novembre scorso”.

“Credo sia doveroso chiamare Franconi a rispondere di un fallimento politico così evidente. Nel frattempo, nel bilancio comunale resta una vera e propria voragine e serviranno anni di buona e oculata gestione per sistemare il disastro” conclude Bagnoli.

 



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