Strage di Firenze del '93, indagato il generale Mario Mori

La procura di Firenze ha inviato un avviso di garanzia con invito a comparire per l'interrogatorio al generale dei carabinieri Mario Mori, indagato per le stragi mafiose di Firenze, Milano e Roma del 1993. Lo ha annunciato Mori stesso, che ha ricevuto la comunicazione nel giorno del suo 85esimo compleanno. I reati contestati sono strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell'ordine democratico.

"Sono accuse surreali e risibili se tutto ciò non fosse finalizzato alla gogna morale che sarò costretto a subire ancora per chissà quanti anni. Basti pensare alla circostanza che, a Palermo, mi hanno processato per 11 anni, con l'accusa di aver 'trattato' con la mafia e siglato un accordo con Bernardo Provenzano per far cessare le stragi. La sentenza di condanna, in primo grado a 12 anni, poi spazzata via da quella di appello e di Cassazione, affermava che avrei 'esortato' e, quindi, sollecitato i vertici mafiosi a comunicare le condizioni per ritornare alla situazione di pacifica convivenza … che si era protratta sino alla conferma delle condanne all'esito del maxi processo' e, dunque, per non commettere più le stragi".

"La sentenza di appello, nell'assolvermi, ha riconosciuto che la mia condotta 'ebbe come finalità precipua ed anzi esclusiva quella di scongiurare il rischio di nuove stragi' e che avevo 'effettivamente come obbiettivo quello di porre un argine all'escalation in atto della violenza mafiosa che rendeva più che concreto e attuale il pericolo di nuove stragi e attentati, con il conseguente corredo di danni in termini di distruzioni, sovvertimento dell'ordine e della sicurezza pubblica e soprattutto vite umane'. Per i giudici di Palermo fui mosso esclusivamente da fini solidaristici (la salvaguardia dell'incolumità della collettività nazionale) e di tutela di un interesse generale, e fondamentale, dello Stato. - spiega in un commento il generale - Oggi vengo indagato per non aver impedito le stragi, quindi con una virata di 360 gradi rispetto al precedente teorema".

L'istruttoria era stata fissata il 23 maggio, nell'anniversario della strage di Capaci, ma la difesa di Mori ha comunicato che non potrà essere presente per "concomitanti impegni professionali a Palermo".



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