Multiutility, la Cgil Toscana: "I dissidi interni al management non mettano in discussione il progetto"

(foto gonews.it)

Riteniamo di grande importanza la posizione espressa dalla grande maggioranza delle amministrazioni comunali proprietarie di Alia multiutility di rinunciare alla collocazione in borsa di quote di capitale sociale per finanziare gli investimenti.

È la posizione che come Cgil Toscana, insieme alle Camere del lavoro e alle categorie interessate, abbiamo portato avanti in questi mesi a tutti i tavoli di confronto, istituzionali e aziendali, ritenendo necessario mantenere la proprietà pubblica del soggetto che dovrà gestire acqua, gas e rifiuti in una parte importante della regione.

Appaiono a questo proposito inspiegabili i dissidi interni al management, presenti ormai da tempo ma resi evidenti dalle notizie delle ultime ore, a cui gli enti proprietari sono chiamati a dare pronta risposta per evitare di riproporre il quadro di una Toscana non in grado di fare sistema e di attuare politiche di alleanza territoriale in cui nessuna amministrazione decide da sola ma tutte concorrono all’obiettivo di sviluppo economico e sociale dei territori.

Per quanto riguarda la Cgil, la gestione associata di questi servizi, che interessano beni comuni imprescindibili per il pieno esercizio dei fondamentali diritti di cittadinanza, dovrà partire da alcuni punti fermi: una forte attenzione alla qualità dei servizi e alla loro sostenibilità (aumentando e migliorando il sostegno alle fasce sociali più deboli), la partecipazione democratica dei cittadini-utenti, la qualificazione e la creazione di lavoro stabile e sicuro (diretto e in appalto), lo sviluppo di attività di ricerca e innovazione relative alla transizione energetica e digitale attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati presenti sul territorio.

Queste, secondo la Cgil, le priorità di un soggetto pubblico multiutility fortemente radicato sul territorio che guardi alla qualità del lavoro e dei servizi e non a logiche puramente finanziarie.

Per centrare questo obiettivo riteniamo necessario discutere di un piano industriale e degli investimenti necessari estendendo il ragionamento agli altri territori e rafforzando la sinergia tra i settori per lo sviluppo economico e sociale della nostra regione.

Indirizzare attraverso decisioni pubbliche assunte sul territorio le trasformazioni che stanno già interessando i settori dell’idrico, dell’energia e dei rifiuti diventerà infatti fondamentale per assicurare sviluppo economico e sociale e richiederà inevitabilmente un approccio sinergico.
Si pensi ad esempio alla spinta a diversificare le proprie attività in una dimensione multiservizio che interesserà i gestori del servizio idrico integrato che dovranno cimentarsi nei prossimi anni (come previsto dal nuovo metodo tariffario di Arera e dalla direttiva europea sulle acque reflue) con la produzione di energia o all’impulso alle attività di ricerca e innovazione che un soggetto di maggiori dimensioni potrà garantire e alle positive ricadute sul lavoro e per lo sviluppo dei territori interessati.

Per questo riteniamo di grande importanza e non più rinviabile che su questo argomento e sulle modalità di consolidamento e di allargamento territoriale si apra una discussione a livello regionale che coinvolga la regione, gli enti proprietari, le parti sociali, le associazioni e i comitati per approfondire le possibilità normative e le modalità tecniche da utilizzare per la definizione di questo percorso.

Firmato: Fabio Berni, segreteria Cgil Toscana

Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze



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