
Anche oggi si sono registrati momenti di iperafflusso di accessi al Pronto soccorso dell’Aoup e di conseguente sovraffollamento anche perché, a inizio settimana, sta diventando sempre più difficile dimettere i pazienti a domicilio in sicurezza.
Tutto questo - sommato alla stagionalità che registra un incremento delle patologie respiratorie, specialmente in pazienti fragili o con pluripatologie croniche - determina dei cosiddetti “colli di bottiglia” con aumento delle attese nei codici di minore gravità.
Come sempre avviene in queste circostanze, è stato attivato il piano che prevede una serie di azioni mirate a velocizzare il turn-over dei posti letto dalle degenze di area medica, in modo da regimentare i vari flussi.
Resta il fatto che, nonostante le lunghe attese per i codici minori (come è noto, le urgenze non hanno attese ma entrano direttamente in shock-room), tutti i pazienti presi in carico, anche se collocati temporaneamente sui letti tecnici nei moduli visita del Pronto soccorso, o sulle barelle, sono comunque monitorati dal personale sanitario medico-infermieristico h24, con rivalutazioni a intervalli regolari mentre i pazienti che hanno terminato l’iter diagnostico e sono destinati al ricovero vengono collocati nei letti dell’Incharge room o in Obi-Osservazione breve intensiva, ossia in setting assistenziali completi e presidiati, in attesa che si liberi il posto letto nel reparto di destinazione.
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