
Questa mattina 27 gennaio, giorno in cui si commemorano le vittime della Shoah, in occasione della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa, l'amministrazione comunale di Santa Croce sull'Arno, tra la vari iniziative organizzate, ha deposto un mazzo di fiori al cippo che si trova davanti il municipio per ricordare due vittime dell'olocausto che furono catturate a Santa Croce sull'Arno: Arrigo Coen e Olga Galletti. Una cerimonia semplice ma toccante, soprattutto per quanto detto dal primo cittadino Roberto Giannoni, che oltre a commemorare le vittime, ha provato ad attualizzare il messaggio storico che nasce dal Giorno della Memoria.
Alla celebrazione erano presenti anche l'assessore alla cultura Simone Balsanti, l'assessore alla cittadinanza Renato Rusconi e i rappresentati delle varie associazioni che aderiscono al tavolo della memoria tra cui la Pubblica assistenza, la Misericordia, la Proloco e l'Anpi.
"La Giornata della Memoria – ha detto Giannoni - non serve solo a commemorare quei milioni di persone uccise crudelmente e senza nessuna pietà 80 anni fa. Serve a ricordare che ogni giorno esistono tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi. Spesso noi stessi ne siamo gli autori, senza rendercene conto. La Giornata della Memoria ci ricorda che verso queste discriminazioni non alziamo abbastanza la voce e che spesso, per comodità e opportunismo, ci nascondiamo in quella che gli storici chiamano la zona grigia. Si tratta di una zona della mente e del nostro comportamento, a metà tra il bianco e il nero, tra l’innocenza e la colpevolezza. In questa zona ad avere la meglio, alla fine, è l’indifferenza per chi viene isolato e non accettato. Per evitare che una tragedia come quella dell’Olocausto si ripeta occorre ricordare e soprattutto capire. Servono momenti di riflessione anche con nuovi linguaggi per coinvolgere bambine, bambini, ragazze e ragazzi attorno ai temi dell’Olocausto, delle deportazioni, delle discriminazioni e della diversità che hanno segnato quel periodo e che ancora oggi devono essere ricordati, elaborati e discussi per affrontare con maggiore consapevolezza le insidie del presente.
Scrive Lia Levi nel bel libro "Il Giorno della Memoria spiegato ai miei nipoti": 'Ricordare non basta, il ricordo non resta lì per sempre. A volte ci si emoziona per un attimo e poi tutto vola via. Perché resti, questo è il punto, il ricordo si deve trasformare in memoria. Memoria è quando i ricordi sono diventati mattoncini del nostro oggi. Noi siamo qui e rappresentiamo il presente, lo sappiamo, ma senza il passato non avremmo senso, saremmo una scatola vuota'".
Fonte: Comune di Santa Croce sull'Arno
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